giovedì, Marzo 28, 2024

25 dicembre il giorno di Natale nella storia

Il 25 dicembre è per noi il giorno della nascita di Cristo, ma la realtà è diversa. Il solstizio d’inverno nel vecchio calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto. La rinascita del mondo.
Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo”, perchè nell’emisfero nord della terra, nei giorni dal 22 al 24 dicembre, il sole sembra fermarsi, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore.

Il 25 Dicembre è il giorno di Cristo?

In realtà assolutamente no. Il giorno per noi associabile al Natale, in realtà è il periodo dove il sole raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. La notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate. in giugno, col giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il sole nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più flebile di luce e calore, per tornare vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre, come amavano dire gli antichi. Insomma il 25 dicembre il sole rinasce al nuovo “Natale” dell’anno. Questo è il vero significato del Natale: la rinascita del sole. Cristo.

Per noi è la nascita di Cristo

Il 25 dicembre è associato al giorno di nascita o di festa di parecchie divinità antecedenti al Cristo. Esse hanno ispirato in diversi lati la nuova religione.
Le immagini di Iside seduta che tiene in braccio Horus, con la corona solare sul capo, sembrano le immagini della Madonna col Bambino. Nell’antichità il culto di Mitra era il culto più concorrenziale al cristianesimo. Per molti non è azzardato dire che tale culto si fuse con il cristianesimo in modo non superficiale. Secondo la leggenda anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.

Ma non solo loro il 25 dicembre

In Babilonia, nel 3000 a.c. circa, veniva festeggiato il Dio Sole Shamash,  e successivamente la Dea Ishtar con suo figlio Tammuz, considerato l’incarnazione del Sole. Anche Ishtar veniva rappresentata con un’aureola di 12 stelle sul capo, come la Madonna, e col bambino tra le braccia. Anche in questo mito il bambino cresceva e moriva per risorgere dopo tre giorni. Quindi il Cristo sarebbe la profezia più antica della storia o un mito ripetuto per propaganda?

25 Dicembre onora Dioniso

Nel solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”, dove veniva celebrato il Dio che “rinasceva”. In questa celebrazione si onorava la resurrezione del bambino dopo essere stato fatto a pezzi. Ma era anche il giorno natale sia di Ercole che di Adone.
Il Dio Mitra, identificato come Sol Invictus dai militari romani, nacque da una donna vergine nel solstizio d’inverno. Fu adorato dai pastori, ebbe dodici discepoli, fu ucciso da una lancia che trapassò il suo costato, e risorse dopo tre giorni.

Soli Invicton


Nel 272 Aureliano sconfisse la principale nemica dell’impero, la Regina Zenobia del Regno di Palmira, grazie. L’imperatore raccontò di aver avuto la visione del Dio Sole di Emesa, che interveniva per rincuorare le truppe in difficoltà nel corso della battaglia. D’altronde a Costantino apparve la croce in cielo che lo spronava a combattere e prometteva la vittoria. Si pensa che Aureliano fece in fondo un’abile mossa politica, perchè tanto il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell’impero. Ognuno può scegliersi la fede che vuole, oppure pensare che la propaganda all’epoca si facesse così.

25 dicembre 274

Comunque nel 274 Aureliano trasferì a Roma i sacerdoti del Dio Sol Invictus e statalizzò il culto solare di Emesa, indossando egli stesso nelle cerimonie una corona a raggi, ed edificando un tempio sulle pendici del Quirinale con un nuovo corpo di sacerdoti: i Pontifices Solis Invicti. A Roma esisteva la religione di stato, ma in modo molto particolare. La festa del Sole diventò il culto più importante in Roma verso la fine del III sec. per l’influenza delle tradizioni orientali.

La consacrazione Dies Natalis Sol Invictus

Aureliano consacrò il tempio del Sol Invictus il 25 dicembre 274, in una festa chiamata Dies Natalis Solis Invicti, “Giorno di nascita del Sole Invitto”. Rese il Dio-Sole la principale divinità del suo impero indossando egli stesso una corona a raggi. La festa del Dies Natalis Solis Invicti divenne sempre più importante fino a fondersi con la festa romana più antica, i Saturnali. Con un decreto del 7 marzo 321 Costantino stabilì che il primo giorno della settimana (il giorno del Sole, Dies Solis) doveva essere dedicato al riposo.

La consacrazione del 25 dicembre

Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro. Spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la semina delle vigne. Sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, vada perduto il momento opportuno, stabilito dal cielo“.

Lo spostamento del 25 dicembre a festa cristiana

La celebrazione del Sole Invitto proprio il 25 dicembre è testimoniata nel Cronografo del 354 insieme alla testimonianza del Natale cristiano. La prima testimonianza della celebrazione del Natale cristiano successiva al Cronografo del 354 risale al 380 grazie ai sermoni di san Gregorio di Nissa. La festa del Natale di Cristo, infatti, non è riportata nei più antichi calendari delle festività cristiane e anche in seguito veniva celebrata in date estremamente differenti tra loro. Durante il regno di Licinio la celebrazione si svolse il 19 dicembre, data forse più prossima al solstizio astronomico nel calendario allora in vigore.

Ma Costantino non fu mai un cristiano

Nel 330 Costantino, sebbene, contrariamente a ciò che si racconta, mai convertito al cristianesimo, ufficializzò per la prima volta la festa della natività di Gesù, che con un decreto fu fatta coincidere con la festa pagana della nascita di Sol Invictus. Il “Natale Invitto” divenne così il “Natale” Cristiano.
Nel 337 papa Giulio I ufficializzò la data del Natale per conto della Chiesa cattolica, come riferito da Giovanni Crisostomo nel 390: “In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma“.

La verità non si nasconde

Nel 460, il papa Leone I sconsolato scriveva: “È così tanto stimata questa religione del Sole che alcuni cristiani, prima di entrare nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. I cristiani devono astenersi da ogni apparenza di ossequio a questo culto degli dei“.
(Papa Leone I, 7° sermone tenuto nel Natale del 460 – XXVII-4)

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