giovedì, Marzo 28, 2024

24 maggio 1819 nasce la regina Vittoria

Il 24 maggio 1819 nasce la regina Vittoria del Regno Unito, una delle sovrane più importanti, per il suo lungo reame e per il livello di grandezza raggiunto sotto il suo operato.

La regina Vittoria e l’epoca vittoriana

La regina Vittoria nacque il 24 maggio 1819 a Londra e morì a Cowes il 22 gennaio 1901. Suo padre era il principe Edoardo Augusto, Duca di Kent e Strathearn e sua madre la principessa Vittoria di Sassonia-Coburgo-Saalfeld.

A diciotto anni, Vittoria divenne sovrana d’Inghilterra e il suo regnato durò ben 63 anni. Il 10 febbraio 1840, sposò il principe Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, cugino per parte di madre, dal quale ebbe nove figli. Il marito divenne così suo compagno di vita ma anche il suo consigliere politico, fino alla sua morte, che avvenne nel dicembre del 1861. Questo fatto, sconvolse la vita dell’allora quarantaduenne regina, anche se sembra che in seguito sia stata legata al suo assistente personale John Brown (1826-1883).

Il regnato di Vittoria

Durante il regnato di Vittoria, l’Inghilterra visse diversi cambiamenti e una florida situazione economica. Fu il centro della seconda Rivoluzione Industriale ma anche delle politiche progressiste in ambito politico e sociale.

Infatti nel 1867 sotto il Governo Conservatore di Benjamn Disraeli, venne approvata la riforma elettorale che estese ad oltre un milione di persone il corpo elettorale. E questo, avvenne in seno ad uno Stato dove prima votavano solo il 15% dei maschi adulti.

Nel 1868 tornarono i Liberali al Governo, sotto la guida di William Gladstone, che rimase sino al 1874. Costoro, vararono leggi progressiste quali l’abolizione del voto palese, l’estensione e il miglioramento dell’istruzione pubblica e il ridimensionamento della Chiesa anglicana nell’ambito dell’insegnamento.

I 63 anni del regnato di Vittoria, vengono anche conosciuti come l’età vittoriana, in cui vi erano forti contrasti tra la floridezza economica e lo sfruttamento minorile nelle fabbriche, le politiche progressiste e l’imposizione di una morale che sapeva d’ipocrisia.

L’Impero britannico

Durante il regnato di Vittoria, vennero messi in atto dei cambiamenti anche nella gestione delle colonie. Gli inglesi non erano proclivi ad imporre il loro modo di amministrare nelle colonie. Ma nel tentativo di modernizzare, si scontrarono in India nel 1857, con la cd. Rivolta dei Sepoys, cioè dei reparti indigeni dell’esercito. A partire da questo avvenimento, sorse un nuovo modo per amministrare i territori coloniali. E cioè, affiancando gli elementi locali con quelli inglesi. Nel 1876 la regina Vittoria divenne Imperatrice d’India.

La Corona britannica oggi

La regina Vittoria, nacque in un periodo in cui il sovrano aveva già dei poteri molto limitati, ma era comunque un forte simbolo dell’unità nazionale. Oggi, siamo di fronte ad un Regno Unito che deve fare i conti con le le sfide del Brexit. Ma anche con una situazione geo-politica ridimensionata. Durante gli anni precedenti alla regina Vittoria, che nasce il 24 maggio 1819 e alla sua morte che avviene nel 1901, l’Inghilterra poteva vantare invece un primato mondiale a livello economico, sociale, artistico, marittimo e militare.

Il focus delle relazioni internazionali era l’Europa in piena costruzione degli Stati Nazionali con una forte vocazione espansionistica. Oggi invece, vi è una rinascita di micro-nazionalismi, in parte conseguenza, prima della caduta del Muro di Berlino, e della crisi economica del 2008 poi.

Vi è un’Inghilterra per metà europeista e per metà ancora nostalgica della cd “special relationship” con gli Stati Uniti. E che deve inserirsi in un contesto dove la Cina sta prendendo il posto della Russia. Inoltre la crisi del Coronavirus ha accelerato questo mutazione di equilibri. In effetti, la Cina per prima, è stata la potenza che ha chiesto nelle durante la pandemia, l’abbattimento dei dazi doganali per poter esportare materiale sanitario.

Invece il Regno Unito, tradendo la sua vocazione liberalista, si sta chiudendo in politiche restrittive che niente hanno a che fare con quelle aspirazioni di lunghe vedute della regina Vittoria e dei politici del suo tempo.

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