sabato, Aprile 20, 2024

23 Settembre 1943: nascita della Repubblica di Salò

Il 23 Settembre 1943 fu costituito il Governo fascista della Repubblica Sociale Italiana. Mussolini si aggrappò all’ultimo barlume di potere

1943, la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia ridotta a cumoli di macerie: Benito Mussolini forte della “protezione” dei nazisti tentò l’ultimo colpo riorganizzando il suo potere nel Governo fascista della Repubblica Sociale Italiana. É importante fare un passo indietro e riferirci alla notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 per comprendere le origini della Repubblica di Salò. In quella calda notte d’estate del 1943 il Gran Consiglio del Fascismo votò la sfiducia a Benito Mussolini obbligandolo a dimettersi; il 25 Luglio 1943 il duce fu arrestato e trasferito prima a Roma, poi a Ventotene e a Ponza e infine a Campo Imperatore.

Durante i giorni di prigionia di Mussolini l’Italia firmò l’armistizio con il generale Eisenhower, comandante in capo delle Forze alleate anglo-americane. All’armistizio seguirono vicende di profonda confusione sociale e politica: la famiglia reale fuggì e le truppe italiane rimasero in balia dei disordini. L’unico elemento chiaro della situazione fu la presenza tedesca nella penisola e soprattutto la sete di conquista dei tedeschi, sempre più forte, sempre più accanita. Le truppe germaniche assediarono l’Italia, deportarono i soldati altrove e si appropriarono dei possedimenti italiani: misero in atto un’operazione in cui era incluso il piano di liberazione del Duce. Mussolini fu liberato e portato a Monaco per un incontro con Adolf Hitler e due furono le decisioni che emersero: l’Italia doveva continuare a combattere in guerra a fianco degli alleati e Mussolini doveva costituire un nuovo governo fascista nel nord Italia.

Il 23 Settembre 1943 Mussolini costituì ufficialmente il Governo fascista della Repubblica Sociale Italiana, R.S.I., con capitale Salò, sul lago di Garda. Questo nuovo governo seguì pedissequamente le orme del regime fascista: squadrismo e intolleranza fascisti, fedeltà e obbedienza assolute ai nazisti e nessuna pietà per i partigiani. La Repubblica di Salò cercò il consenso popolare riesumando gli stessi slogan del primo fascismo. In verità la R.S.I. ebbe l’unica funzione di interporsi come Stato-cuscinetto tra il territorio tedesco e gli Alleati.

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