venerdì, Marzo 29, 2024

23 maggio 1729: nasce il grande illuminista moderato

23 maggio 1729: nasce il grande poeta Giuseppe Parini a Bosisio, in Brianza. A causa di problemi economici della famiglia, il giovane umanista viene allevato da una vecchissima prozia, a Milano. Alla morte di lei riceve l’eredità, a un patto però: ordinarsi sacerdote.

Gli esordi

Esordisce come poeta nel 1752 con Alcune poesie di Ripano Eupilino. Grazie al grande successo riscosso, riesce a essere accolto, l’anno successivo, all’accademia di Trasformati, uno dei più prestigiosi centri culturali del capoluogo lombardo, intriso del nuovo spirito illuminista. Successivamente, dopo il termine degli studi, viene inserito negli ambienti della nobiltà intellettuale milanese e si guadagna il posto di precettore presso il duca Serbelloni, a servizio del quale rimarrà fino al 1762. L’anno seguente, influenzato dall’esperienza avuta, scrive Il Mattino e ll Mezzogiorno, due poemetti che denunciano i vizi della nobiltà.

L’impegno politico

Alla produzione letteraria si aggiunge anche l’attivismo politico: diventa infatti, grazie alla mentalità progressista ma radicata nelle tradizioni, l’interlocutore perfetto per l’amministrazione austriaca, al cui capo vi è l’illuminata Maria Teresa. Lo scoppio della Rivoluzione Francese, nel 1789, produce in Parini una doppia reazione. Come ogni progressista dotato di coscienza critica e capacità di ponderazione dei fenomeni, il poeta è da un lato speranzoso nella realizzazione degli ideali illuministi di giustizia sociale, dall’altro manifesta preoccupazione per i possibili eccessi del movimento rivoluzionario. Questo lato moderato non viene ben accolto e i francesi gli sospendono gli incarichi affidatigli durante l’occupazione di Milano del 1796. Con il termine dell’attività politica, si spegne definitivamente anche la produzione letteraria. Lascia addirittura incompiuta Il Giorno (Il Vespro e La Notte), poema al quale mancavano due parti. Giuseppe Parini si spegne il 15 agosto 1799.

L’illuminista moderato

Con una poetica del tutto sui generis, il poeta viene ricordato soprattutto per la mancanza di adesione a tendenze e tradizioni specifiche. Attraverso una notevole apertura di idee e un’eterogenea attività professionale, si distingue per quel carattere moderato che generalmente mal si sovrappone allo spirito progressista dei lumi.

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