22 Marzo 2017 – Esattamente un anno fa, Bruxelles ripiomba nella paura del terrorismo. Due importanti attacchi di matrice islamica irrompono in un apparente mattinata scandita dalla quotidianità . Due kamikaze si fanno esplodere nella hall dell’aereoporto provocando morti e feriti. Poco dopo nell’ora di punta colpiscono ancora nella capitale Belga. Stazione della metropolitana di Maelbeek. In quella mattinata di sangue 32 sono le vittime e oltre 300 i feriti. Quest’oggi Bruxelles si è fermata proprio come un anno fa. Re Filippo e la regina Matilde insieme alle famiglie delle vittime si sono recati nei due punti nevralgici nel quale si è compiuta la mattanza. Un elenco di nomi interminabile che ha squarciato il minuto di silenzio. Una ferita che a tutt’oggi ancora sanguina, una normalità che seppur si cerca tarda ad arrivare. Il fumo, le urla, il fuggi fuggi generale, il boato appaiono come un drammatico deja-vu appartenente più che mai al cuore dell’Europa, ma anche a tutti gli altri paesi che quest’oggi hanno rivolto un pensiero a quelle vittime, ai quei feriti e a i loro famigliari che non sono riusciti a scampare alla furia omicida in nome dell’isis. Inoltre, è stato inaugurato un monumento in memoria delle vittime posto in corrispondenza delle istituzioni europee.