sabato, Aprile 20, 2024

2022: quale bilancio, per le donne vittime di violenza?

Violenza domestica. Da un’analisi dei dati ai luoghi comuni. Perché le donne non vanno via? 2022: quale bilancio per le donne vittime di violenza? 93 donne uccise in ambito familiare/affettivo nel 2022. Da un’analisi dell’andamento dei dati rispetto al fenomeno della violenza domestica sulle donne, è possibile affermare che i reati riconducibili alla violenza sulle donne sono aumentati rispetto allo scorso anno. Esistono dei luoghi comuni da contrastare. Bisogna considerare possibili vie d’uscita per le donne vittime, prima che sia troppo tardi.

Bilancio 2022 per le donne vittime di violenza

2022: quale bilancio per donne vittime di violenza? Liti familiari e ambito domestico sono ormai collegati. Infatti, nel periodo dal 1 gennaio al 11 dicembre 2022 sono stati registrati 114 uccisioni di donne.  Di queste, 93 uccise in ambito familiare/affettivo nel 2022. Di queste, 54 sono morte per mano del partner/ex partner. Questo triste dato consente di confermare l’incremento delle donne uccise dai compagni. Infatti, il numero delle vittime di genere femminile passa da 113 a 114 (+1%). Questo, analizzando lo stesso periodo dello scorso anno.

https://www.periodicodaily.com/violenza-domestica-un-quarto-delle-donne-ha-subito-abusi-afferma-loms/

L’Organizzazione Mondiale della Salute ha definito come violenza domestica ogni forma di maltrattamento fisico e psicologico, di abusi sessuali, di condizionamenti emotivi, di minacce e di comportamenti di potere o di controllo, indirizzati sia a persone che hanno, hanno avuto o si propongono di avere, una relazione intima di coppia.

Conseguenza della violenza

Le conseguenze sulla salute delle donne vittime di violenza fanno riferimento a lesioni, disabilità permanenti, problemi di natura ginecologica, malattie a trasmissione sessuale, emicrania cronica, disturbi gastrointestinali e cardiovascolari.

Una particolare attenzione è stata dedicata all’associazione tra violenza subita e disturbi della sfera psicologica e/o emozionale.

Possono svilupparsi depressione, paura cronica, disturbi d’ansia. Come pure disturbi sessuali e dell’alimentazione, abuso di farmaci, alcolici o stupefacenti, tentativi di suicidio.

Un aspetto peculiare per il quale si deve lottare è la difficoltà con la quale le vittime denunciano la violenza subita.

Perché le donne non vanno via?

Si verificano la cosiddetta ‘impotenza appresa’ e ‘sindrome della donna picchiata’. Quindi, le donne maltrattate non riescono a lasciare il proprio aggressore. Egli condiziona la vittima a credere di essere incapace di fuggire. La sottopone a continui episodi di controllo e abuso. Ciò impedisce alle vittime di interrompere la relazione. Ma anche di cercare un aiuto esterno per farlo.

https://www.periodicodaily.com/25-novembre-giornata-internazionale-per-leliminazione-della-violenza-contro-le-donne/

Stereotipi vogliono donne con quelle che erano e sono considerate qualità: saper tacere, il sopportare. Come pure la disponibilità e la capacità di sacrificio.

Luoghi comuni della violenza

Questi retaggi culturali sono legati a luoghi comuni. Tra questi, alcuni maggiormente diffusi sono:

  • la violenza domestica è presente in contesti familiari culturalmente ed economicamente poveri. Mentre, la violenza domestica è un fenomeno trasversale. Esso non è riconducibile a particolari fattori sociali, né religiosi, né economici, né razziali;
  • la violenza domestica è causata da occasionali e sporadiche perdite di controllo. Assolutamente no. Infatti, essa nasce dalla volontà di esercitare potere e controllo sulle donne. Infatti l’episodio violento è quasi sempre un atto premeditato. Non esistono gli scoppi di rabbia dettati da gelosia. L’uomo vuole modificare i comportamenti delle proprie compagne;
  • la violenza domestica non incide sulla salute delle donne. Le botte fanno male perché incidono gravemente sul benessere psico-fisico delle donne; alle donne che subiscono violenza piace essere picchiate. In realtà, le donne scelgono la relazione, non la violenza.

    Conclusioni

    Tanti sono i fattori e i vincoli che trattengono le donne. Tanto che non riescono in tempi brevi ad interrompere una relazione violenta. Temono di perdere la paura di perdere i figli, di avere le difficoltà economiche. Hanno paura di rimanere isolate e di essere disapprovate dalla famiglia e dalla società.

    La donna vittima di violenza domestica deve prendere consapevolezza del fatto che la violenza non è mai giustificata. Non è colpa di chi la subisce. Ma solo di chi l’agisce.

    Purtroppo, sono ancora fenomeni in gran parte sommersi.

    Ciò anche per il contesto culturale. C’è ancora la tendenza a negare il comportamento violento. Si vuole sminuirlo, come un episodio di cui appunto la donna si prende la responsabilità.

    In tal modo, si ostacola l’emersione. Si ostacola la presa in carico precoce delle vittime.

    E’ fondamentale strutturare interventi di sensibilizzazione e contrasto, di informazione ed educazione. Ciò, ai fini di far conoscere il fenomeno. E con l’obiettivo di promuovere un cambiamento culturale. Prima che sia troppo tardi.

    Donatella Palazzo
    Donatella Palazzo
    Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

    Related Articles

    LEAVE A REPLY

    Please enter your comment!
    Please enter your name here

    - Advertisement -spot_img

    Latest Articles