venerdì, Marzo 29, 2024

1984 di Orwell: raggelante descrizione di una società del futuro contro cui combattere

George Orwell l’8 Giugno 1949 pubblicò la prima edizione di 1984

A 70 anni dalla sua prima pubblicazione ricordiamo un capolavoro della letteratura mondiale dello scrittore Orwell: 1984. Nel romanzo si descrive con tono cupo ed inquietante un probabile e distopico scenario della società futura in cui regna un totalitarismo dalle sembianze estreme e terribili. Il carattere è profetico e l’autore con il potere della scrittura ha l’intenzione di mettere in guardia l’uomo contro l’elemento nefasto impersonificato dalle dittature. Orwell scrive il libro nel 1948 e decide di intitolare la sua opera 1984 per dimostrare che il rischio dell’anti-democrazia non è più un rischio e che l’urgenza dell’avvertimento è drammatizzata in una prospettiva vicina: non un futuro remoto ma un anno del suo stesso secolo, ottenuto semplicemente invertendo le cifre finali dell’anno di composizione, il 1948. L’universo catastrofico di Orwell è il precipitato di tutte quelle tendenze negative che egli vede già presenti nel suo tempo.

Cosa sarebbe potuto succedere se il mondo avesse seguito le tendenze antidemocratiche? La risposta a questa domanda è la trama del romanzo 1984. Il mondo descritto da Orwell nella sua opera è ripartito fra tre potenze guidate da regimi totalitari. Le tre potenze sono Eurasia, Estasia e Oceania perennemente in guerra tra loro. Oceania, parte di mondo in cui si snoda la storia narrata da Orwell, è governata da un unico partito, il Socing al cui comando vi è il Grande Fratello, unica figura verso cui gli abitanti possono provare amore. La Guerra, continua e dolorosa, viene usata per distruggere tutto quello che viene prodotto dallo Stato e quindi per impedire un avanzamento sociale della popolazione mantenendola sempre in uno stato di povertà e dipendenza. Tutti i cittadini di Oceania sono sottoposti ad un continuo controllo sulle azioni e sui pensieri; non c’è possibilità di vita privata perchè ovunque sono disseminati microfoni e telecamere. Gli abitanti vivono in uno stato di ansia, isteria e timore perchè anche i loro pensieri sono sorvegliati dalla psicopolizia, braccio destro del Grande Fratello. Non ci sono leggi scritte e apparentemente nulla sembra essere proibito ma in realtà non è possibile pensare nè amare. Non è possibile vivere.

Le strutture di governo sono i quattro ministeri: Verità, Pace, Amore e Abbondanza. Il primo falsifica ogni informazione, il secondo incita alla guerra, il terzo si occupa di reprimere il dissenso e il quarto mira a mantenere la società in uno stato di povertà costante. I cittadini sono costretti ad ubbidire senza pensare e sono manipolati dalla logica del bipensiero; il bipensiero porta gli individui a credere contemporaneamente a delle idee contrastanti e a concetti che sono la negazione di se stessi. Un esempio di bipensiero è lo slogan adottato dal Socing: «la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza». Inoltre i cittadini di Oceania utilizzano una lingua artificiale, epurata da ogni riferimento al pensiero astratto e ridotta ad un vocabolario base di connotazione infantile. Il protagonista del romanzo è Winston Smith, funzionario impiegato al ministero della verità ma che vive con malessere il suo impiego. Egli è riluttante nei confronti del Partito e tiene un diario su cui annota tutte le anomalie e le ingiustizie del Governo. Smith è dunque un dissidente e si unisce anche ad un gruppo di disertori politici insieme alla sua fidanzata Julia; il gruppo di oppositori è in realtà un corpo della psicopolizia per cui Smith e la sua compagna cadono nel tranello del Grande Fratello e subiscono una violenta manipolazione psicologica che inevitabilmente li rende innamorati e ammiratori solo del capo del Governo.

1984 è l’esempio più famoso del filone ispirato dalle spettrali inquietudini che le due guerre e l’olocausto atomico avevano evocato. 1984 è la parabola apocalittica delle grandi paure, del totalitarismo, della perdita di memoria storica, della corruzione, della massificazione. La denuncia che Orwell lancia ai totalitarismi va di pari passo con il pensiero della sua società ideale; una società che deve erigersi sul primato morale, che deve contemplare la dignità umana, l’uguaglianza e la tolleranza. La polemica di Orwell è ancora oggi di vitale importanza e come ha scritto anche Stefano Manferlotti, traduttore del romanzo 1984 «la valutazione del romanzo sulla base dell’effettiva esistenza di Stati totalitari, di uno strapotere dei mezzi di comunicazione, di una tecnologia alienante – o di quant’altro si è voluto identificare come la maggiore intuizione orwelliana – non dovrebbe oscurarne il carattere di monito, valido per ogni futuro».

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