15 settembre 1904 nasce Umberto II di Savoia

"Con la libertà tutto è possibile, senza libertà tutto è perduto“ — Umberto II di Savoia

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Fert,Fert, Fert” il grido

La casa Savoia fu la dinastia regnante più duratura d’Europa. Duchi di Savoia, Principi di Piemonte, Re di Sardegna e infine dell’Italia unita, dominarono dall’undicesimo secolo, per un periodo più lungo dei faraoni dell’Antico Regno d’Egitto o della dinastia Shang della Cina. La loro ultima testa incoronata, che avrebbe governato l’Italia per trentaquattro giorni, nacque nel castello di famiglia a Racconigi, a sud di Torino, e prese il nome da suo nonno, Umberto I, assassinato da un anarchico nel 1900 a Monza.

Umberto II in compagnia della nonna, Margherita di Savoia

La formazione

Umberto è l’unico figlio di re Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro. Abbiamo fonti che riportano un particolare affetto dimostrato anche dalla nonna, la regina Margherita che inoltre adorava definire il nipotino “mascalzone”, seguito da “è un vero Savoia.”Due settimane dopo la sua nascita, Umberto fu creato Principe di Piemonte con regio decreto successivamente battezzato nella Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale il 4 novembre 1904. Guglielmo II, imperatore tedesco e re Edoardo VII del Regno Unito furono i suoi padrini. La sua educazione scolastica si svolse privatamente da un numero cospicuo di insegnanti. La sua formazione intellettuale crebbe affiancata da un forte addestramento militare. Ha frequentato l’Accademia Militare a Roma dal 1918 al 1921, diventando un generale dell’esercito italiano.

Il matrimonio con Marie-Josè

Il matrimonio di Umberto e la principessa Marie-José del Belgio fu annunciato a Bruxelles il 24 ottobre 1929. Era figlia del re Alberto I dei belgi e della duchessa Elisabetta in Baviera. Il giorno del fidanzamento, Umberto fu il bersaglio di un vigliacco tentativo di omicidio mentre poneva una corona nella Tomba del Milite Ignoto. Fortunatamente l’assalitore mancò Umberto.

Umberto e Marie-Josè sposi

Umberto e Marie-José si sposarono l’8 gennaio 1930, nella Cappella Paolina al Palazzo del Quirinale. Dopo la cerimonia vengono ricevuti da Papa Pio XI, un segno di relazioni migliorate tra l’Italia e la Santa Sede. Dopo una luna di miele, si stabilirono inizialmente al Palazzo Reale di Torino prima di trasferirsi a Napoli l’anno successivo. Da questo matrimonio la coppia riceve quattro figlie: Yolanda, Mafalda, Giovanna e Maria Francesca scomparsa nel 2001. Umberto continuò con la sua carriera nell’esercito. Lui e sua moglie sono spesso rappresentanti ufficiali della monarchia in occasione di eventi reali stranieri, primo fra tutti il matrimonio di sua sorella Giovanna con lo zar Boris III di Bulgaria nell’ottobre del 1930.

L’esperienza del comando

All’inizio della seconda guerra mondiale, Umberto guida con successo il gruppo militare occidentale nell’invasione italiana della Francia. In seguito alla sconfitta della Francia, Benito Mussolini  lo esclude dal servizio attivo, tuttavia nominandolo Maresciallo d’Italia.

Principe Umberto Maggio 1944

Di padre in figlio

Nel giugno del 1944, il re Vittorio Emanuele III trasferì la maggior parte dei suoi poteri su Umberto. Quel giugno, dopo che Roma fu liberata, trasferì i suoi poteri rimanenti a Umberto nominato tenente generale del regno. Suo padre, tuttavia ha continuato a rappresentare come re la ormai morente, monarchia. Solo due anni dopo, con un referendum imminente per decidere sulla continuazione della monarchia, Vittorio Emanuele abdicò il 9 maggio 1946 in modo formale, sperando di contribuire a garantire un risultato positivo nel voto.

Le ombre del referendum

Umberto salì al trono come re Umberto II. Il referendum si tenne il 2 giugno 1946, con la maggioranza votante a favore della Repubblica, risultato che ancora oggi è rimasto molto discusso fra gli studiosi, a causa di ombre che darebbero la vittoria alla monarchia, vittoria che venne trafugata e nascosta facendo sparire, ma poi ritrovate, ben tre milioni di schede già votate , tutte a favore della corona. Il re aveva promesso di accettare e sostenere il risultato e ha incoraggiato il popolo italiano a sostenere il nuovo governo. Il 12 giugno 1946, re Umberto II d’Italia fu formalmente deposto e lasciò l’Italia. Si stabilì a Cascais, in Portogallo, dove avrebbe vissuto per il resto della sua vita. Tuttavia, sua moglie, la regina Marie-José, lasciò presto la residenza e si stabilì vicino a Ginevra. La coppia ha vissuto vite separate rimanendo sposata.

Volantino commemorativo

Il 13 giugno Umberto andò in esilio in Portogallo, dove visse come conte di Sarre. In esilio per quasi 37 anni, Umberto rimase coinvolto con il popolo italiano nonostante gli fosse vietato di mettere mai più piede sul suolo italiano. Sostenne numerose cause ed associazioni di beneficenza, sono anche conosciuti i suoi sforzi per accogliere tutti coloro che avevano compiuto il viaggio in Portogallo sperando di parlare con il loro ex sovrano. Avido collezionista di medaglie militari e cimeli legati alla Casa Savoia, Umberto ne scrisse addirittura un libro. Ha anche viaggiato spesso e fatto molte visite a sua figlia la principessa Maria Beatrice e la sua famiglia, trasferitasi in Messico.

La morte del “Re di Maggio

Nell’agosto 1982, colpito da un incurabile tumore osseo, viene trasportato d’urgenza a Londra, in una clinica specializzata; per poi essere ulteriormente trasferito a Ginevra. In coincidenza con il peggioramento della malattia, che pare si fosse manifestata già da tre anni, l’ex re d’Italia aveva più volte, anche pubblicamente, chiesto di «rivedere la mia patria almeno una volta». Al momento della fine era solo: un’infermiera, entrando nella stanza, si accorse del suo stato e gli prese la mano negli ultimi istanti di vita, mentre il morente Umberto mormorava la parola “Italia”. Nel suo testamento lasciò la Sindone al Papa, morendo a Ginevra nel 1983.