L’italiano Malagoli sul podio di Le Mans

Ecco l'intervista a Emiliano Malagoli, 42enne imprenditore che è riuscito a rialzarsi dopo un brutto incidente e a coronare il sogno di partecipare alla gara di Le Mans con la sua Bmw S100 Rr Althea Racing

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Emliano Malagoli, 42enne imprenditore lucchese, ci spiega come rialzarsi dopo le sfortune della vita e raggiungere grandi soddisfazioni grazie anche all’aiuto delle persone care: ecco l’intervista al pilota che è riuscito a salire sul podio di Le Mans.

Il 2017 sembra essere il tuo anno… ultima avventura Le Mans, come è andata?
Stiamo raccogliendo i frutti di 4 anni di duro lavoro. Alcune volte ho pensato di mollare, ma portare avanti l’obiettivo che mi sono prefissato è la mia vita, ed i risultati mi danno ragione. La gara a Le Mans è la realizzazione di un sogno, e allo stesso tempo, è un nuovo punto di partenza per il futuro. Per tutti i disabili che amano il motociclismo.

Qual è la tua storia personale?
Dopo un incidente motociclistico su strada nel 2011 in cui ho perso la gamba destra, ho fatto di tutto per tornare a correre a livello agonistico. Essere su una moto in corsa non mi fa sentire disabile. Ho condiviso questo mio percorso con altri ragazzi disabili appassionati delle 2 ruote ed è nata la onlus Diversamente Disabili. Passo dopo passo, siamo cresciuti fino ad arrivare ad oggi in cui gareggiamo in gare nazionali ed internazionali riservate a piloti disabili, oltre ad organizzare corsi in pista e agevolare il conseguimento della patente As (per guida della moto). In 4 anni abbiamo rimesso in moto più di 170 ragazzi.

Tu, Nicola Dutto e Alan Kempster siete anche i protagonisti di un docu-film dal titolo “Traguardi – La forza invisibile”. Come ti sei trovato come attore?
Il bello di questo film è che nessuno recita, raccontare le nostre storie di vita e poter essere di esempio per gli altri è una delle cose più belle che ci possono essere.

Perché fare un documentario? Cosa volevi trasmettere?
Le 3 storie dimostrano che la passione va oltre ogni ostacolo e che spesso ti aiuta a superare le difficoltà di ogni giorno.

C’è stato un momento buio che, però, ti ha insegnato qualcosa su te stesso?
Il ritorno a casa i primi tempi: mi sono trovato solo. Ho eliminato le persone finte. Adesso mi circondo di sole persone in cui credo veramente.

E il momento più bello post incidente?
Dopo 18 mesi, nonostante avessi ancora problemi fisici, ho deciso di portare le mie 2 figlie (all’epoca di 3 e 15 anni) ad Eurodisney Parigi soltanto noi 3 senza l’aiuto di nessuno. La vacanza più bella della mia vita.

Sei stato anche uno dei concorrenti di L’isola sono io 2017. Come è andata?
È stata una bellissima esperienza: trovarsi con sette persone (scopri chi sono) che non conosci e viverci 24 ore su 24 poteva essere un disastro. Invece… Ho trovato 7 persone fantastiche con i loro pregi e difetti. La cosa che mi ha colpito di più è che in molte prove ci siamo dati coraggio e fiducia a vicenda. Porterò per sempre con me questa esperienza.

C’è stato un momento in cui hai detto non ce la faccio?
No sinceramente no… a parte il dover seguire alcune regole a cui non ero abituato!

Di tutti gli sport che hai provato cosa rifarai?
Sicuramente il Surf, è stato bellissimo e non lo avevo mai provato. Nemmeno da normodotato. Mi è piaciuta molto l’arrampicata, mentre non farò mai più parapendio!!!

E soprattutto quando convolerai a nozze?
Erano programmate per il 24 agosto, già scelti testimoni e location, ma poi abbiamo deciso di rimandare magari a fine anno… e di sposarci in un momento più tranquillo.