La lista delle donne bistrattate dalla Storia è molto lunga. Spesso semplicemente più avanti del loro tempo, intelligenti, brillanti ma rese pazze o presunte tali: come la protagonista di oggi.
Giovanna di Castiglia nacque a Toledo il 6 novembre del 1479, terza dei cinque figli di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Fin da subito dimostrò carattere ed una viva intelligenza, e forse anche per questo ebbe da sempre un rapporto difficile con la madre. L’educazione che le venne impartita era rigida e improntata ad un forte senso religioso, ma la ragazza era interessata ad altre realtà spirituali, come l’ebraismo: questo era fonte di grande apprensione per il padre, fervente cattolico.
Pur se nata per terza, i due fratelli maggiori morirono presto e così Giovanna si ritrovò erede della corona di Castiglia. A diciassette anni venne dunque destinata al matrimonio con Filippo d’Asburgo detto Il Bello, erede del Sacro Romano Impero. La giovane si innamorò appassionatamente del marito, ma non avvenne il contrario: Filippo era un uomo dedito ai piaceri, aveva numerose amanti sia prima che durante il matrimonio, e questo esacerbò la gelosia della sposa. Le sue scenate le fecero guadagnare per prime il soprannome La Pazza: urlava contro il marito e lanciava cose contro di lui, e non si inserì mai del tutto nella sua corte.
Nel 1504 morì la madre di Giovanna, Isabella di Castiglia. Considerato che i due regni di Castiglia e Aragona erano stati mantenuti fino a quel momento ben separati, si apriva a questo punto la questione della successione: il padre vedovo ne reclamava i diritti, ma ugualmente il marito, in virtù della parentela acquisita. Sapendo questo, è facile presumere che entrambi avessero in fondo interesse a far passare l’unica erede per pazza: ma la tensione fra genero e suocero non durò a lungo, perché Filippo il Bello morì nel 1506, gettando nello sconforto la giovane moglie. Le redini del governo passavano dunque a lei, ma il padre tentò di toglierle il potere di cui aveva diritto insistendo sulla sua incapacità di giudizio. Giovanna regnò solo per pochi mesi, e venne poi confinata nel castello di Tordesillas, insieme alla sua figlia più giovane, Caterina.
Giovanna aveva avuto in totale sei figli da Filippo, e a succedere al padre era stato Carlo V, il quale praticamente non aveva mai visto la madre. Ancora molto giovane il ragazzo non tentò di riabilitarla o di farla liberare: al contrario provò a sottrarle l’ultima sua figlia, allora undicenne, ma la reazione delle due donne nel momento in cui vennero separate lo indusse ad una pronta marcia indietro.
Il futuro incerto del regno, unito all’inesperienza di Carlo fomentarono la rivolta e Giovanna venne temporaneamente liberata, nella speranza che deponesse il giovane principe. Lei però prendeva tempo, non voleva agire contro il proprio figlio, e questo permise a Carlo di organizzare le truppe per sedare la rivolta. Si ritrovò dunque una seconda volta imprigionata, e presto privata anche della figlia, andata sposa nel 1525.
Da allora tutti si dimenticarono di lei. Resa folle dalla prigionia e dalla perdita di tutti i suoi affetti, abusata e torturata nel fisico e nella mente, Giovanna la Pazza morì infine il 12 aprile 1555, alla veneranda età (soprattutto considerato quello che aveva passato) di settantasei anni.
Oltraggiata, confinata tra quattro mura, offesa, insultata e infine vilipesa dalla Storia: solo una delle tante vittime di un mondo che era, allora più di oggi, decisamente a misura d’uomo.