venerdì, Marzo 29, 2024

Sulle tracce di Aldo Moro. La testimonianza di Giovanni Moro del 19 luglio 1982  

Durante i processi Moro e Moro bis vengono ascoltati i familiari del leader democristiano. Nell’udienza del 19 luglio 1982 ad essere sentito dai giudici è il figlio Giovanni Moro. Nella testimonianza del figlio dell’onorevole Aldo Moro troviamo scritto: “MORO GIOVANNI. Come vuole. Allora, io comincio a dire le cose che ritengo possano interessare la Corte; e nel caso lei mi interrompera’ quando lo riterra’ opportuno. Innanzitutto, dunque, potrebbe forse essere utile fare una distinzione temporale fra cio’ che e accaduto prima del rapimento e cio’ che e accaduto durante il rapimento. Per quanto riguarda le cose che sono avvenute prima del rapimento, posso e credo di dover testimoniare circa alcuni fatti che direttamente ho potuto constatare e di cui ho avuto modo di assistere negli anni precedenti e soprattutto nell’ultimo periodo. Credo di poter dire che grosso modo dall’inizio del 1977, al di la delle normali e consuete misure di sicurezza prese da mio padre per la sua incolumita’  e la nostra (normali in quanto relative alle cariche che mio padre ricopriva), vi sia stato uno sviluppo di tali misure, che si sostanziava, magari, in piccoli fatti, che andavano, ad esempio,dal fatto che, quando era in casa, in generale si tenevano sempre le serrande delle finestre abbassate soprattutto di sera, in modo da non poter costituire un obiettivo facilmente raggiungibile, ad altri. Ricordo che dall’inizio del ’77 mio padre comincio a variare i suoi percorsi, i suoi orari, anche il suo modo di tornare a casa. Mi riferisco a questo fatto: per entrare in casa nostra ce un solo cancello ma ci sono, in realta’, due entrate che danno nelle scale del palazzo. Una e l’entrata principale e l’altra e l’entrata che si raggiunge proseguendo verso i garages interni del palazzo, ed e una piccola porta che da nelle cantine. Ricordo che dall’inizio del 1977 si alternarono volutamente, per creare delle differenze di comportamento, le due entrate quando mio padre entrava a casa, soprattutto di giorno, quando era piu’ facile colpirlo. Ricordo che mio padre amava variare in modo molto sostenuto i suoi percorsi. Non che non lo facesse prima, nel senso che era un uomo che non aveva orari precisi, non aveva impegni determinati, non aveva un lavoro prevedibile da una settimana all’altra o da un mese all’altro, ma tutto si poteva prevedere da un giorno all’altro; questo fatto c’e sempre stato pero’ dall’inizio del ’77 in poi si accentuo questa tendenza a variare gli orari e i percorsi. Bisogna tener conto che alcune delle sue tappe necessarie (o quelle che comunque aveva, come il fatto di andare a Messa), erano legate a piu’ di una possibilita’ di percorso, a piu’ di una Chiesa, a piu’ di un orario, perchè, a seconda dell’ora in cui si svegliava e di quella in


La testimonianza di Aldo Moro

cui aveva gli appuntamenti successivi sceglieva la Chiesa in cui andare. Spesso andava a Messa, tornava a casa, faceva colazione, vedeva i giornali, faceva altre cose, e poi usciva definitivamente per andare a fare quello che doveva. Cosi i percorsi erano volutamente variati. Credo che vi fossero circa cinque percorsi differenti per uscire dalla zona in cui noi abitiamo e che percorreva abitualmente variandoli”.

 

 

 

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