La protesta ha coinvolto diverse associazioni studentesche, tra cui Rete degli Studenti Medi, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, e ha portato in piazza migliaia di studenti delle scuole superiori in circa 70 città italiane. Rete degli Studenti Medi e Udu, Unione degli Universitari, coordinano la protesta per una «scuola sicura, gratuita e incentrata sull’integrazione».
A Milano oltre 1.500 ragazzi sono partiti da Largo Cairoli in corteo per protestare contro l’alternanza Scuola-Lavoro,per protestare contro uno sfruttamento dei ragazzi. Il corteo si è mosso verso Cadorna, passando per via Carducci, andando verso viale Papiniano, piazza XXIV maggio, corso Italia, via Meravigli per rientrare in zona Cordusio e Cairoli. All’altezza di piazza Sant’Eustorgio, alcuni studenti hanno lanciato uova e pomodori contro le vetrine del ristorante.
Roma agguerrita più che mai. Fumogeni tricolori gridando «se ci tolgono il futuro noi blocchiamo la città», da migliaia di studenti delle scuole della Capitale, che si sono dati appuntamento a Piramide per poi sfilare in corteo fino al Miur. In prima fila gli alunni del liceo Virgilio, che una settimana fa è stato vittima del crollo di un solaio : protestano per le condizioni assurde dell’edilizia e contro l’alternanza scuola-lavoro. Da Piramide passando per via Marmorata fino al Miur: scoppio di petardi e disagi per la viabilità della zona, in particolare via Ostiense. Rallentamenti anche a Testaccio e a Trastevere. Alcune linee bus e tram sono state deviate. All’Esquilino è partita anche la marcia di «Blocco Studentesco», giunta al Colosseo.
Cagliari partecipa alla grande. Fa padone lo slogan Cambiamo la scuola per cambiare il Paese tra i giovani di Eureka studenti medi. Alla manifestazione, partita poco dopo le 9 da piazza Yenne, partecipano circa cento tra ragazze e ragazzi delle scuole cagliaritane al grido di “L’alternanza non la vogliamo” e come recita uno striscione del corteo: “La nostra speranza, più diritti in alternanza”.
Stamattina grideranno forte i loro dirtti ed è arrivato il momento di ascoltarli.Tutti in piazza perché stanchi di una politica che non ascolta… sperando di ottenere il riconoscimento di una scuola diversa più equa e giusta.