Rinnovo contratto statali? Si parla di un aumento che parte da 91 euro e che può arrivare fino a 126 euro al mese. In più ci saranno gli arretrati del 2019, del 2020 e di tutti i mesi del 2021 che passeranno fino alla firma del nuovo contratto. Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.
A quanto corrispondono gli aumenti?
Qualche numero? Basti pensare che nelle Agenzie fiscali, dove lavorano circa 47 mila dipendenti pubblici, le retribuzioni sono nettamente alte, in media si parla di uno stipendio annuo di 37.000 euro. Significa che l’aumento mensile medio lordo a regime sarà di 116 euro. L’aumento maggiore dovrebbe toccare le Enti, come per esempio Inps e Inail: in questi Enti le retribuzioni superano in media i 40 mila euro, dunque l’aumento mensile lordo sarà di 126 euro. Per le amministrazioni locali, come quelle comunali, l’aumento è un po’ più basso ed è di circa 91 euro, dato che le retribuzioni media è di 29.000 euro.
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E il personale della scuola?
Il mondo della scuola conta oltre un milione di dipendenti, la retribuzione media annua è di circa 31.000 euro. Anche in questo caso l’aumento mensile è minore, come nei Comuni, dove l’aumento è stimato a poco più di 97 euro. Per i dipendenti del servizio sanitario (N.B esclusi i medici, che fanno parte del personale dirigente e hanno un altro tipo di contrattazione) l’aumento dovrebbe essere di poco più di 97 euro lorde mensili.
Quando verrà firmato il contratto?
L’intenzione è quello di chiudere al più presto, in modo che gli aumenti possano arrivare a partire dal 2022. Sugli importi il condizionale è ancora d’obbligo. Questo perché? Si pensi che lo stanziamento complessivo per gli aumenti del settore statale è di 3.775 miliardi di euro. Quindi questa torta verrà divisa in: 1,85 milioni di dipendenti pubblici dei ministeri, delle Agenzie fiscali, degli enti pubblici non economici, della scuola, ma anche delle Forze di polizia. La retribuzione media del settore “Stato” è di 34.250 euro, e l’aumento sarebbe, sulla base del 4,07%.
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