Si è esibito al pianoforte da solista al Verdi di Salerno davanti ad una entusiasta e giovane platea Yoav Levanon, eseguendo concerti di Cesar Frank, Fryederyk Chopin, Claude Debussy e Franz Liszt.
Affronta i classici con il piglio del fanciullo geniale che non vuole infondere genialità ma riportare scientemente lo spirito dei grandi musicisti. Le sue mani come foglie al vento viaggiano nel tempo. Dall’800 ai primi del 900 . La sua adesione dogmatica all’opera e la sua tensione si sciolgono come un cioccolatino a forma di pianoforte , è l’effetto intenso della sua suggestione. Ha imparato a suonare ascoltando gli uccellini nella sua casa di campagna d’Israele e ce li fa ascoltare.
Intrappolato da tutta la vita nei buchi neri dei grandi non cerca vie di fuga ma restituisce la loro energia conferendo fisicità da fanciullo alle grandi opere musicali. Sussurra non grida.
Ha dedicato tutta la sua vita, 14 anni, ad indagare il mondo della musica. Chissà quanti bambini nel mondo hanno mostrato altrettanto interesse per il pianoforte e la musica classica.
La sua abilità pratica all’altezza dei grandi pianisti della nostra epoca a soli 14 anni.