Pensioni. Arriva il “cumulo gratuito” per chi ha carriere lavorative discontinue

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Gli italiani sempre più preoccupati per il loro futuro e soprattutto per la loro futura pensione?
Stando al sentire comune questa preoccupazione è sempre più presente, soprattutto dopo l’inizio della nuova grande crisi economica globale del 2008 con la relativa grande perdita di posti di lavoro e il ritardo nell’inserimento del mondo del lavoro dei giovani italiani.

I dati forniti ad esempio dal quotidiano economico Italia Oggi il 23 gennaio scorso raccontano una triste realtà, quelle delle casse previdenziali di nuova generazione (istituite con la legge 103 del 1996 per biologi, agronomi e forestali, attuari e chimici, periti industriali e infermieri) che hanno emesso assegni nel 2016 con un importo medio di 2224,60 euro, quindi circa 200 euro al mese, quasi meno della metà della pensione sociale.
La pensione diventa sempre più un miraggio tra lavoro nero, contributi non versati volontariamente o per colpa della crisi e carriere discontinue (pause, anche medio lunghe, tra un rapporto di lavoro e l’altro).
Ed è proprio su questo ultimo punto, la carriera discontinua, che Ministero del Lavoro e INPS hanno fatto circolare questa settimana una circolare per far conoscere e diffondere l’informazione dell’istituzione dell’ importantissimo e innovativo strumento del cumulo gratuito.
La conferma di questa innovativa possibilità per i lavoratori italiani viene confermata dal nulla osta alla circolare, trasmessa il 4 ottobre, espresso a conclusione della valutazione svolta dalla Direzione Generale per le politiche previdenziale ed assicurative e dall’Ufficio Legislativo del ministero.
Inserito nell’ultima Legge di Bilancio, il cumulo gratuito (dei contributi previdenziali versati su Casse diverse) permette di mettere insieme i contributi previdenziali che sono stati versati a Enti diversi dall’INPS o tra diverse gestioni dello stesso Istituto.
In realtà questo strumento è sempre stato possibile per i lavori in Italia, me prima per accedervi bisognava pagare molto.

La circolare del Ministero del Lavoro era particolarmente attesa dopo che la nuova legge (attuativa) è stata approvata, senza però ricevere il via libera (e neanche spiegazioni) da parte di INPS, Casse Private e Ministero del Lavoro anche chi aspettava un assegno di quiescenza da molti mesi.
Il documento ministeriale sottolinea che questo strumento potrà essere utilizzato sia per accedere alla pensione di vecchiaia sia per la pensione anticipata (fermo restando le attuali direttive previste dalla Legge Fornero) e nel calcolo per arrivare alla pensione potranno essere inserite il riscatto della laurea per la durata legale degli anni previsti per conseguire il titoli e tutti i contributi versati all’estero.
Lo Stato non ha però ancora menzionato quanto verrà stanziato per questa operazione, visto che proprio la differenza che verrà a mancare dal mancato pagamento di chi vorrà accedere allo strumento chiamato “cumulo”, dovrà essere pagato dalle casse del governo italiano poiché sia l’ INPS sia le singole singole Casse previdenziali (che per legge devono garantire una sostenibilità nel tempo di 30 anni, pena l’accorpamento con l’INPS) non potranno permetterselo.
Le stime dicono che la cifra da coprire sarà di circa 300 milioni di euro basandosi sui calcoli di quanti e quante nel breve periodo dovrebbero accedere al cumulo gratuito per la pensione, circa 7000 persone nel 2017 e quasi 15mila nel 2018, per arrivare ad una stima di circa 100mila persone tra dieci anni.
Al momento la procedura prevede la presentazione della domanda di pensione all’ ultimo ente previdenziale a cui si è iscritti.

Il “cumulo gratuito” è uno strumento che prevede l’inserimento nel breve periodo di novità e miglioramenti per renderlo sempre più utile a seconda dei bisogni dei lavoratori, ma che sembra diventare un’ opportunità fondamentale e migliorativa per il futuro di tantissimi e tantissime, che sempre più spesso, volontariamente o involontariamente, si ritrovano davanti a carriere spezzettate in diversi settori o svolte in diverse professioni.