venerdì, Marzo 29, 2024

Milano, task force per dare scacco alle malattie renali


Da sinistra Francesco Poschi Meuron, Ivano Baragetti, Gherardo Buccianti e Giulio Gallera

Basta un semplice esame del sangue, la creatinina, per scoprire come funzionano i reni e intercettare la malattia prima che sia troppo tardi. E’ il punto di forza di una brochure, preparata da una task force milanese composta dalla Fondazione Aspremare e l’assessorato al Welfare della regione Lombardia, che sarà presto nelle farmacie milanesi, negli studi dei medici di base e negli ospedali della città per spiegare alla gente come comportarsi per prevenire le malattie renali, che sono la porta d’ingresso per le malattie del cuore. “Infatti – spiega il professor Gherardo Buccianti, presidente della Fondazione Aspremare, che da 40 anni si occupa della prevenzione di malattie renali e ora anche cardiovascolari – il meccanismo di restringimento delle coronarie e delle altre arterie è del tutto simile a quello che fa ammalare i nostri reni. La malattia renale non è più una malattia d’organo, ma una malattia dell’organismo, perchè è anche un fattore di rischio per altri organi, primo fra tutti il cuore. La situazione è anche invertibile, perchè le malattie di cuore, spesso, nascondono danni a livello renale che si manifestano soltanto quando è troppo tardi per curare la malattia che diventa cronica e non lascia alternative alla dialisi e al trapianto d’organo, con costi esagerati per il servizio sanitario nazionale. In più, spesso, alla malattia renale e cardiovascolare si associa un’altra “bestia nera” del secolo, il diabete, che aggrava ancora di più la situazione del malato”.

Il problema è sentito anche a livello delle Istituzioni sanitarie lombarde, tanto che l’assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, l’Ordine dei medici di Milano e la federazione dei titolari di farmacie (Federfarma lombarda) hanno accettato la proposta di Aspremare di costituire una task force e aprire un varco ben definito nell’approccio a queste patologie, perchè un approccio sbagliato significherebbe non fare il bene del paziente e aggravare il bilancio sanitario. “E’ uno sforzo importante che deve fare la sanità pubblica – ha detto l’assessore Gallera alla conferenza stampa di presentazione del progetto tenutasi giovedì a Palazzo Lombardia, sede della Regione -per far vivere più a lungo, ma in uno stato di buona salute. E questo stato si raggiunge con la prevenzione e con indagini tempestive per intercettare le malattie prima che sia troppo tardi”.

Aspremare – Fondazione Buccianti

Come dare scacco alla malattia? Quattro sono gli step da eseguire. controllare il diabete, mantenere uno stile di vita sano (dieta e attività fisica), controllare la pressione arteriosa, colesterolo e trigliceridi. Ma non soltanto. “Un altro problema – ha spiegato il dottor Ivano Baragetti, nefrologo all’ospedale Bassini di Cinisello balsamo e consigliere di Aspremare – è il rapporto medico paziente che deve prevedere consapevolezza, aderenza, empatia e comunicazione. Comunicazione che deve esistere anche fra i medici, che spesso non si parlano: cardiologo, cardiochirurgo, nefrologo, diabetologo, internista e medico di medicina generale (il medico di famiglia) devono parlarsi, perchè anche il miglior solista non riesce a interpretare efficacemente un’opera così complessa come la prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari insieme. Soltanto un’orchestra con tutti questi elementi e la volontà delle Istituzioni possono garantire il successo”.

Per non arrivare tardi dal nefrologo, è bene controllare la creatinina nel sangue: se è superiore a 1,5mg/dl vuol dire che i tuoi reni lavorano già al 50%. Se il valore persiste o aumenta, diventa indispensabile ricorrere allo specialista e a ulteriori indagini diagnostiche per stabilire una terapia per stabilizzare la situazione e rallentare ulteriori danni. Il danno renale, infatti, non si riacquista. In conclusione, la tematica principale dell’incontro in Regione ha evidenziato che le patologie fin qui considerate (ipertensione, diabete, malattia renale e cardiovascolare) non sono malattie d’organo, ma malattie dell’intero organismo e devono prevedere approcci multidisciplinari in occasione delle prima visite.

Edoardo Stucchi

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