Basta un semplice esame del sangue, la creatinina, per scoprire come funzionano i reni e intercettare la malattia prima che sia troppo tardi. E’ il punto di forza di una brochure, preparata da una task force milanese composta dalla Fondazione Aspremare e l’assessorato al Welfare della regione Lombardia, che sarà presto nelle farmacie milanesi, negli studi dei medici di base e negli ospedali della città per spiegare alla gente come comportarsi per prevenire le malattie renali, che sono la porta d’ingresso per le malattie del cuore. “Infatti – spiega il professor Gherardo Buccianti, presidente della Fondazione Aspremare, che da 40 anni si occupa della prevenzione di malattie renali e ora anche cardiovascolari – il meccanismo di restringimento delle coronarie e delle altre arterie è del tutto simile a quello che fa ammalare i nostri reni. La malattia renale non è più una malattia d’organo, ma una malattia dell’organismo, perchè è anche un fattore di rischio per altri organi, primo fra tutti il cuore. La situazione è anche invertibile, perchè le malattie di cuore, spesso, nascondono danni a livello renale che si manifestano soltanto quando è troppo tardi per curare la malattia che diventa cronica e non lascia alternative alla dialisi e al trapianto d’organo, con costi esagerati per il servizio sanitario nazionale. In più, spesso, alla malattia renale e cardiovascolare si associa un’altra “bestia nera” del secolo, il diabete, che aggrava ancora di più la situazione del malato”.
Il problema è sentito anche a livello delle Istituzioni sanitarie lombarde, tanto che l’assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, l’Ordine dei medici di Milano e la federazione dei titolari di farmacie (Federfarma lombarda) hanno accettato la proposta di Aspremare di costituire una task force e aprire un varco ben definito nell’approccio a queste patologie, perchè un approccio sbagliato significherebbe non fare il bene del paziente e aggravare il bilancio sanitario. “E’ uno sforzo importante che deve fare la sanità pubblica – ha detto l’assessore Gallera alla conferenza stampa di presentazione del progetto tenutasi giovedì a Palazzo Lombardia, sede della Regione -per far vivere più a lungo, ma in uno stato di buona salute. E questo stato si raggiunge con la prevenzione e con indagini tempestive per intercettare le malattie prima che sia troppo tardi”.
Come dare scacco alla malattia? Quattro sono gli step da eseguire. controllare il diabete, mantenere uno stile di vita sano (dieta e attività fisica), controllare la pressione arteriosa, colesterolo e trigliceridi. Ma non soltanto. “Un altro problema – ha spiegato il dottor Ivano Baragetti, nefrologo all’ospedale Bassini di Cinisello balsamo e consigliere di Aspremare – è il rapporto medico paziente che deve prevedere consapevolezza, aderenza, empatia e comunicazione. Comunicazione che deve esistere anche fra i medici, che spesso non si parlano: cardiologo, cardiochirurgo, nefrologo, diabetologo, internista e medico di medicina generale (il medico di famiglia) devono parlarsi, perchè anche il miglior solista non riesce a interpretare efficacemente un’opera così complessa come la prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari insieme. Soltanto un’orchestra con tutti questi elementi e la volontà delle Istituzioni possono garantire il successo”.
Per non arrivare tardi dal nefrologo, è bene controllare la creatinina nel sangue: se è superiore a 1,5mg/dl vuol dire che i tuoi reni lavorano già al 50%. Se il valore persiste o aumenta, diventa indispensabile ricorrere allo specialista e a ulteriori indagini diagnostiche per stabilire una terapia per stabilizzare la situazione e rallentare ulteriori danni. Il danno renale, infatti, non si riacquista. In conclusione, la tematica principale dell’incontro in Regione ha evidenziato che le patologie fin qui considerate (ipertensione, diabete, malattia renale e cardiovascolare) non sono malattie d’organo, ma malattie dell’intero organismo e devono prevedere approcci multidisciplinari in occasione delle prima visite.
Edoardo Stucchi