Malta – Nave militare Diciotti ancora a largo dell’isola di Malta, con abbordo anche i 42 sopravvissuti al naufragio del 12 giugno

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Ci sono quasi seicento persone: c’è nervosismo, i migranti si chiedono perché la nave non si diriga verso un porto. La Guardai costiera: “Siamo in fase di stallo inattesa della destinazione”

Ci sono 42 persone, sopravvissute ad un naufragio, che hanno visto morire amici e familiari i cui corpi sono stati abbandonati in mare da chi li ha soccorsi, che dopo una settimana – il naufragio è avvenuto il 12 giugno – non hanno ancora potuto mettere piede a terra e ricevere un’adeguata assistenza fisica e soprattutto psicologica.

A bordo c’è un certo nervosismo perché non si capisce per quale motivo non si diriga verso un porto. Il caso potrebbe sbloccarsi nel pomeriggio quando il ministero dell’Interno dovrebbe indicare un porto a cui attraccare. “Siamo attualmente in fase stallo, in attesa che il ministero dell’Interno ci dia indicazione del porto dove dirigere la nave”, spiega la Guardia Costiera di Roma.

La nave Diciotti della Guardia costiera italiana tra sabato e domenica, dopo aver sbarcato più di novecento migranti a Catania,  ha continuato il viaggio e preso a bordo i 522 migranti salvati da diversi mercantili e dalla Trenton della Us navy per portarli in Italia. Tutti i trasbordi erano già stati completati domenica ma ancora fino a ieri sera la Diciotti navigava avanti e indietro a nord e sud di Malta in attesa dell’assegnazione del porto di sbarco da parte della sala operativa di Roma.

Perché tenere così tanto in mare centinaia di persone già in precarie condizioni fisiche e provate dal viaggio, come dimostrano le quattro evacuazioni d’urgenza disposte domenica pomeriggio per quattro di loro, tre donne e un uomo, portati d’urgenza al poliambulatorio di Lampedusa?

Un interrogativo al momento senza risposta che rischia di creare un nuovo caso per il trattamento certamente poco rispettoso delle condizioni dei migranti che il coordinamento dei soccorsi sta riservando soprattutto ai 42 superstiti del naufragio di martedi scorso che, dopo cinque giorni trascorsi sulla nave americana, si chiedono ora perché mai la Diciotti della Guardia costiera italiana li tenga ancora in mare.

Praticamente una assurdità serve un governo serio che riporti aiuti concreti.

Non si possono lasciare uomini e donne in mare senza aiuto.