venerdì, Aprile 19, 2024

Lo straniero di Albert Camus e la complessità dell’esistenza

Albert Camus, con “Lo straniero” diede il via all’Esistenzialismo. E tutto quello che accade nella vita è senza soluzione né spiegazione.  

Albert Camus è stato uno scrittore e filosofo francese. Nacque in Algeria nel 1913 da una famiglia di coloni franco-alsaziani e morì a Villeblevin nel 1960 in un incidente stradale dove perse la vita anche il suo editore Michel Gallimard. Fu insignito del Nobel per la Letteratura nel 1957. Viene ricordato per essere uno dei più importanti esponenti dell’esistenzialismo, accanto a Jean Paul Sartre sebbene, tra i due, diversi furono i punti di vista soprattutto riguardo gli aspetti etico – politici, benché filosofici.

Albert Camus

Nel 1942 con l’editore Gallimard pubblicò il romanzo Lo straniero (L’Étranger) di cui ci sono state anche due versioni cinematografiche: una nel 1967 con la regia di Luchino Visconti (con Marcello Mastroianni nei panni del protagonista) e una nel 2001 con il film “Yazg!” del regista turco Zeki Demirkubuz.

La trama de “Lo Straniero” di Camus

Il libro narra le vicende di un uomo francese, Mersault, che vive ad Algeri. Mersault è un impiegato apatico, piatto e indifferente: la vita scorre senza alcuna proattività da parte sua. Un giorno riceve dall’ospizio di Marengo (dove era ricoverata la madre) un telegramma che gli annuncia proprio la morte della stessa. Si mette in viaggio e affronta anche la morte della madre con la sua solita inerzia fisica e psicologica perdendosi in dettagli formali e burocratici, caratterizzandosi sempre per la sua prolungata e abituale insensibilità. Di ritorno ad Algeri si reca al porto per un bagno e incontra Maria Cardona, una sua ex – collega con la quale instaura un legame intimo e profondo…ma solo per Maria (che, innamorata, vorrebbe sposarlo): per lui si tratta solo di attrazione fisica e nessun coinvolgimento emozionale lo travolge. Una domenica si reca con il vicino Raymond al mare e qui incontrano due arabi che da tempo seguono Raymond per vendicare il suo comportamento violento nei confronti della sorella di uno dei due. Nasce una lite e Raymond viene ferito. Successivamente Meursault incontra di nuovo i due arabi e spara a uno dei due. Sarà processato e condannato.

L’atonia di Mersault

L’asse portante di questo romanzo è l’atonia del protagonista: Meursault è un passivo, un pessimista che vive con indifferenza la vita. Non a caso la frase più frequente nel romanzo è proprio : ça m’étaitégal – per me era lo stesso. Tutto gli è indifferente: se partire o restare, se piangere o no la madre morta, se sposare o no Maria, se amarla o no. Meursault è un uomo senza qualità, manca di qualsiasi sentimento, incapace di reagire (infatti si ritrova nel bel mezzo di un omicidio senza assoluta consapevolezza). Estraneo al mondo, così vivrà tutta la sua vita, la morte della madre, la relazione con Maria, l’omicidio sotto il sole e il caldo soffocante e il finale con processo e condanna. E’ l’assurdo della vita: l’uomo si trova straniero nel mondo, indifferente nei confronti di tutto ciò che lo circonda. L’essere straniero davanti alla sua stessa vita e a quello che compie è una situazione esistenziale di anonimato.

L’esistenzialismo di Camus

L’esistenzialismo di Camus è radicale e coerente, essenziale e lucido; e proprio perché ne è consapevole, lo vive tutto ma, incapace di evolversi rispetto a esso, lo subisce stando a guardare: tutta questa indifferenza potrebbe apparire angosciante e atroce se non fosse che proprio il fatto che quello che accade nella vita rimane senza spiegazioni e soluzioni, restituisce quell’essenzialità che è il minimo sindacale per giungere ad una consapevolezza reale di sé. Meursault è uno straniero, un eroe senza tempo, destinato a un triste epilogo che comunque ne prolunga l’indifferenza. Vuol essere lasciato in pace, questo è il suo modo di vivere: alienato rispetto agli altri, non si sente obbligato a contrastare le cose negative, né a gioire di quelle positive, né a vivere i sentimenti forti. Accetta impassibile il suo destino di condannato a morte perché ha cognizione della sua condizione esistenziale che gli è chiara: si esiste da stranieri nel mondo.

Dallo straniero di Camus agli Indifferenti di Moravia

In tutta la sua attività di filosofo e scrittore, Albert Camus non poté fare a meno di interrogarsi sul senso della vita, sul perché andare avanti dopo aver scoperto l’assurdo del mondo. In questo l’essenza dell’esistenzialismo – un atteggiamento mentale che ti fa prendere le distanze dalle cose negative ma anche da quelle positive – che Camus ci restituisce con Lo straniero (e J.P. Sartre con “La Nausea). I due filosofi francesi si ergono così a rappresentanti rilevanti di questa corrente filosofico – letteraria e con essa finiranno per essere identificati sebbene, (La Stampa 21/05/2014) Dacia Maraini abbia affermato che il precursore dell’esistenzialismo fu Alberto Moravia con “Gli indifferenti”:

«L’opera che ha avuto più impatto sulla realtà, non solo letteraria, è stato “Gli indifferenti”. Questo romanzo ha proposto un nuovo modo di guardare il mondo che si allontanava dal verismo e dal naturalismo; stava proponendo quello che in Francia ha trionfato con il nome di esistenzialismo. Jean-Paul Sartre e Albert Camus ci arrivarono dopo. Moravia questo romanzo l’ha scritto negli anni ΄20; è stato un assoluto precursore rispetto al tema dell’esistenzialismo».

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Mariagrazia De Castro
Mariagrazia De Castro
Laurea in Economia Ambientale, Ph.D. in Analisi dei Sistemi Economici e Sociali. Docente, autrice di saggi, libri, racconti. Articolista per il web. Mi piace scrivere di economia, ambiente, cultura, turismo e gastronomia.

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