La nuova patologia sociale: il gioco d’azzardo

In epoche più recenti, il gioco è stato in particolare oggetto privilegiato di studio da parte degli psicologi, che hanno indicato nell’attività ludica la principale fonte dello sviluppo che presiede ai processi di apprendimento, di immaginazione ed alle funzioni sociali. Gli psicologi clinici si sono a lungo soffermati sull’importanza e la funzione del gioco nell’iter evolutivo, considerandolo sia come soddisfazione di un
desiderio e sia come mediazione tra realtà e immaginazione.

Un gioco che da qualche tempo è al centro degli interessi degli psichiatri e degli psicologi, in quanto assume le caratteristiche di una vera e propria malattia è il gioco d’azzardo. Esso è attualmente considerato una nuova patologia sociale. Il giocatore patologico, così come l’alcolista e il tossicodipendente necessita di giocare. Il gioco è proprio l’unica attività che lo interessa, dimenticandosi degli impegni lavorativi e familiari. La malattia non sta nel tipo di gioco, ma nella degenerazione del comportamento di gioco, nella perdita di controllo del limite; il problema dunque non è il gioco d’azzardo di per sé, ma il rapporto che la persona sviluppa nei confronti del gioco in un dato ambiente. Un giocatore d’azzardo non problematico gioca per piacere, accetta
di perdere il denaro puntato, non torna a giocare per rifarsi e gioca secondo le sue possibilità di tempo e danaro. Il giocatore patologico invece, ha perso il controllo sulle sue attività di gioco, mente, sperimenta problemi nell’ambito lavorativo, familiare e sociale a causa del gioco, arrivando persino talvolta a rubare o commettere altri illeciti, nel tentativo costante di cercare di recuperare le perdite.
Si può parlare di una vera e propria “dipendenza dal gioco d’azzardo” se sono presenti sintomi di tolleranza, come il bisogno di aumentare la quantità di gioco, sintomi di astinenza , come malessere legato ad ansietà e irritabilità associati a problemi vegetativi o a comportamenti criminali impulsivi e sintomi di perdita di controllo manifestati attraverso l’incapacità di smettere di giocare.

Le tipologie di giocatori d’azzardo

1. il giocatore sociale: spinto dalla partecipazione ricreativa, considera il gioco come un’occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi;
2. il giocatore problematico: pur non essendo presente ancora una vera e propria patologia attiva, ha dei problemi sociali da cui sfugge o a cui cerca soluzione attraverso il gioco;
3. il giocatore patologico: in cui la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo e alimentato da altre serie problematiche psichiche;
4. il giocatore patologico impulsivo/dipendente: in cui i gravi sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d’azzardo sono talvolta più centrati sull’impulsività e altre volte sulla dipendenza.
Siamo in presenza di “Giocatore Patologico” quando esiste un “comportamento persistente, ricorrente e disadattivo di gioco d’azzardo”, intendendo in quest’ultimo caso che il gioco è in grado di avere delle pesanti ricadute negative sulla vita personale, sociale e lavorativa del giocatore.

I segnali di tale problema di dipendenza dal gioco possono essere più comportamenti, non riconducibili a conseguenze di altri disturbi primari:
 bisogno di aumentare la quantità di denaro con cui si gioca per raggiungere livelli di eccitazione desiderati;
 tentativi ripetuti ma infruttuosi di interrompere, ridurre o controllare il proprio comportamento di gioco d’azzardo;
 ansia o irritabilità quando si tenta di controllare o ridurre il gioco d’azzardo;
 tendenza ad utilizzare il ricorso al gioco d’azzardo per ridurre stati affettivi negativi (colpa, impotenza, depressione, ecc.) o per fuggire a problemi;
 tendenza a ritornare al gioco per rifarsi dalle perdite precedenti;
 propensione a mentire sul proprio comportamento di gioco;
 perdita reale o grave rischio di perdita, a causa del gioco d’azzardo, di una o più relazioni importanti oppure compromissione del lavoro o di opportunità scolastiche;
 ricorso a comportamenti illegali quali furti, frodi, baro, falsificazione;
 richiesta ad altri di denaro necessario per rimediare alla propria situazione finanziaria più o meno disperata a causa dei debiti di gioco.

Le fasi del gioco d’azzardo

Le fasi in cui un giocatore d’azzardo può evolvere dalla normalità alla patologia, sono:
 fase vincente
 fase perdente
 fase di perdita della speranza
 fase di disperazione
La fase vincente: è caratterizzata da giocate occasionali, talvolta accompagnate da vincite. Le prime vincite rinforzano il comportamento di gioco, si assiste ad una diminuizione del controllo.
La fase perdente: il giocatore è ossessionato da pensieri intorno al gioco ed inizia a perdere ingenti quantità di denaro.
La fase di perdita della speranza: il giocatore diventa consapevole di aver perso il controllo e di non essere più in grado di trovare soluzioni efficaci.
La fase della disperazione: in questa fase, l’incapacità di risarcire i debiti può determinare l’insorgere di pensieri negativi o tentativi di suicidio .

Gli effetti negativi del gioco

Gli effetti negativi del gioco si ripercuotono principalmente su famiglia, lavoro e situazione giudiziaria. Infatti in famiglia iniziano ad instaurarsi problemi relazionali, conflitti nell’ambito della famiglia nucleare ed allargata, separazioni, divorzi e problemi rispetto alla gestione e all’accudimento dei figli minori.
Problemi patrimoniali, difficoltà a far fronte alle spese di sussistenza, perdita dell’abitazione o di tutti i risparmi della famiglia stretta ed allargata.
Sul lavoro si verificano assenze prolungate, diminuizione della produttività, problemi relazionali con colleghi e superiori, perdita del posto di lavoro o fallimento.
Sulla situazione giudiziaria si assiste al ricorso di attività illegali per procurarsi denaro per il gioco o pagare i creditori.
Sulle relazioni di amicizia si assiste ad una riduzione della rete amicale e strumentalizzazione delle relazioni a fini economici.
Sulla salute la ripercussione del gioco si manifesta con patologie da stress cardiovascolari e gastrointestinali e addirittura il giocatore rischia il suicidio.
Questi soggetti problematici necessitano di entrare in un iter di recupero prima possibile con la figura dello psicologo, dello psichiatra, ma anche dell’assistente sociale.

Le mansioni dell’Assistente Sociale

 Entra in contatto con i giocatori d’azzardo patologici e ne analizza i bisogni;
 Individua e censisce le situazioni problematiche su segnalazioni di insegnanti, medici, forze dell’ordine, ecc.;
 Identifica gli strumenti più adatti al singolo caso e disponibili sul territorio;
 Crea contatto tra la persona ed i servizi territoriali;
 Segnala alle autorità giudiziarie i casi che necessitano del loro intervento;
 Coordina le attività svolte dalle strutture competenti;
 Definisce i percorsi da seguire con i giocatori e la sua rete familiare, elaborandoli anche all’interno di équipe multidisciplinari.

Gioco d’azzardo: si può combattere?

Lo sviluppo sociale del problema del gioco d’azzardo è in parte favorita anche dalle crescenti possibilità di scelta tra una vasta gamma di tipologie di gioco, ormai sempre più legalizzate, che riescono a rispondere alle simpatie dei giocatori. Così i giocatori d’azzardo vanno dagli amanti della trasgressione da gran salone, come quella dei giochi da Casinò e delle slot-machine, agli appassionati dei videogiochi che si lasciano conquistare dai sempre più diffusi videopoker, agli appassionati dei giochi d’azzardo popolari, come le lotterie, il gioco di numeri e di schedine, fino al Bingo, la moderna trasformazione del gioco della tombola, che riesce a conquistare anche interi gruppi. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole incremento di agenzie di scommesse e piattaforme on-line; le occasioni per acquistare un “gratta e vinci” o effettuare una partita ad una slot machine sono elevate nell’arco di una giornata.
Pertanto è sempre più difficile evitare la tentazione di tentare la fortuna.
Di recente il neo governo italiano ha manifestato la volontà di lavorare su questo fenomeno puntando sulla riduzione delle slot machine e altri giochi simili. Già ad esempio è stata negata alle squadre sportive, la possibilità di essere sponsorizzate da agenzie di scommesse.
E’ questa l’unica strada percorribile per ridurre il fenomeno.

Maria Rossella Colace
Maria Rossella Colace
dott.ssa Maria Rossella Colace / Assistente Sociale / Vibo Valentia / Iscritta all'albo A dell'Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria / Email: [email protected] / PEC: [email protected]

Related Articles

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles