venerdì, Marzo 29, 2024

La dignità: quel valore che sembra sottovalutato

Se consultiamo un qualsiasi dizionario, sotto la lettera D, la parola dignità ci appare come un semplice sostantivo femminile, ma in realtà se conoscessimo l’intrinseco valore che questa parola di sette lettere custodisce al suo interno certamente rancori, malesseri, ostilità e separazioni sarebbero meno dolorose.
Il rispetto che l’uomo, conscio del proprio valore sul piano morale, deve sentire nei confronti di sé stesso e tradurre in un contegno, in un comportamento ed in un modo di parlare adeguato, non è un qualcosa di superfluo, di superato, ma dovrebbe rappresentare il valore centrale su cui ogni individuo fonda le proprie radici.
Nella società odierna, in cui è molto facile puntare il dito contro il prossimo, perché ci basta poco per credere di sapere tutto sulla vita degli altri, solo perché la nostra presunzione parla al nostro ego e ci basta vedere un post, un link, un commento condiviso su uno dei tanti social per ingabbiare la vita di una persona dietro un pregiudizio, bisognerebbe pensare prima di sentenziare nel rispetto di quel sostantivo di sette lettere comunemente chiamato dignità.
La vita ha una scala di valori molto ampia, più o meno importanti, solo perché c’è chi dà una priorità assoluta al rispetto di sè stessi e chi mette la dignità all’ultimo posto, non significa che alcune scelte o decisioni siano giudicabili.
La dignità dovremmo intenderla come un dovere, come un peso da portare con sé sempre, il valore intrinseco dell’esistenza umana che ogni uomo ed ogni donna con una coscienza viva, dovrebbe tutelare a dispetto di ogni altra cosa, anche a dispetto dell’amore, qualora quest’ultimo spavaldamente si voglia prendere gioco della dignità altrui.
Aristotele diceva :”la dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli“.
Anche nella filosofia morale di Emmanuel Kant, la dignità veniva già riconosciuta ad ogni uomo in quanto individuo razionale e perciò degno di essere considerato come fine e mai come mezzo.
La dignità Kantiana va oltre il rispetto della vita essa e dunque rispetto della libertà umana.

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