venerdì, Marzo 29, 2024

“La Bella e la Bestia”: il 2 dicembre 1992 usciva in Italia un capolavoro firmato Disney

Basato sulla fiaba omonima di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont e uscito negli USA il tredici novembre 1991, “La Bella e la Bestia” fu il primo film d’animazione in assoluto ad essere nominato all’Oscar per il miglior film. Nonostante fosse poi stato candidato ad altri cinque premi ne ricevette di fatto solo due: miglior colonna sonora e miglior canzone, dedicata in particolare a “Beauty and the Beast” che rappresentò, tra le alte cose, anche il primo successo internazionale per Cèline Dion. Il brano, scritto e composto da Alan Menken e Howard Ashman, viene eseguito in un primo tempo dall’attrice Angela Lansbury (anche doppiatrice del personaggio Mrs. Potts) e poi ripreso sul finale da una straordinaria Dion in un commovente duetto con il cantante statunitense Peabo Bryson. Una romantica ballata capace di spiegare, meglio di ogni altra parola, l’amore che nasce tra i due protagonisti. I tre interpreti hanno poi riportato l’emozione che questo brano è in grado di suscitare anche durante la cerimonia per l’assegnazione degli oscar, sempre nel 1992.

Un capolavoro che ha una morale ben precisa. La Disney ha dichiarato di averlo ideato in un momento in cui nel mondo e soprattuto in America vi era un attenzione particolare alle apparenze che faceva passare in secondo piano l’interiorità dell’essere umano. L’altro motivo sarebbe il costume dilagato al tempo della “moglie trofeo” che spiegherebbe come il personaggio di Belle sia in realtà così indipendente e profondamente vero. Problematiche purtroppo sempre attuali che, forse, spiegherebbero la longevità di questo film d’animazione.

La storia racconta di un affascinante e giovane principe abituato a vivere nel lusso più totale tra feste sfarzose e servitù. In una lunga notte tempestosa, durante una delle cerimonie che era solito tenere, bussa alla sua porta una povera vecchietta che, stanca ed infreddolita a causa del mal tempo, chiede riparo dalla burrasca offendo al principe una rosa, in cambio dell’aiuto. Il protagonista che negli anni aveva covato dentro un profondo egoismo, abituato a vedere ogni suo capriccio soddisfatto, caccia malamente l’anziana mendicante la quale però, improvvisamente, si trasforma in una giovane e bellissima maga.

Il giovane, incredulo dinnanzi a tale bellezza, chiede umilmente perdono alla donna. Questa però non sente ragioni e per punirlo della sua crudeltà getta una maledizione su tutto il castello trasformando il principe in una bestia e tutti i componenti della dimora in oggetti. La maledizione si sarebbe spezzata solo nel momento in cui il principe sarebbe riuscito a farsi amare nonostante il suo mostruoso aspetto, altrimenti sarebbe rimasto per sempre nelle vesti della bestia. La stessa sorte sarebbe toccata a tutta la servitù.

L’elemento chiave attorno al quale ruota tutto il susseguirsi degli eventi è la rosa (precedentemente offerta al principe dall’anziana mendicante), rigorosamente protetta in una teca di cristallo, che scandisce gli anni passati nella fortezza e ricorda al principe quanto sia imminente la fine.

Ad un certo punto della storia, dopo anni dall’incantesimo, fa la sua comparsa la protagonista femminile di questo racconto. Belle è una ragazza indipendente, sognatrice, buona, gentile.. Lontana dai costumi del paesino francese in cui vive assieme al padre, Maurice, un anziano artista solitario. Immersa nel suo mondo fatto da libri, immagini e parole, Belle diviene un vero e proprio enigma per gli abitanti di Villeneuve. Nonostante la corte spietata del giovane “pavone” del villaggio Gaston, abituato ad essere accerchiato da donne di ogni tipo e che passa il suo tempo nella locanda assieme al suo scagnozzo LeTont a raccontare le sue eroiche imprese, Belle rifiuta di avvicinarsi ad un uomo di questo stampo. Gaston non si arrende ma i libri di Belle la portano lontano dalla superficialità del paesino facendole sognare un amore profondo, meno apparente e più vero.

Un triste giorno, il padre Maurice si perde nel bosco subendo anche un feroce attacco da un branco di lupi. Belle, con il coraggio che la contraddistingue, decide di partire da sola alla ricerca del padre il quale intanto era riuscito a raggiugnere il castello sperando di ricevere soccorso ma viene imprigionato dalla Bestia che non vuole sentir ragioni.

Belle arriva finalmente all’unica dimora nel cuore della foresta (il castello) e decide di entrare. Qui, trova il padre. Nell’intento di far ritorno insieme a casa, però, i due vengono bloccati dalla bestia che si rifiuta di lasciarli andare. A seguito di un accordo con Belle, il padrone decide di prendere lei al posto del padre malato che potrà quindi far ritorno a casa.

Da questo momento in poi la vicende segue un doppio binario. Da un lato il padre che ritorna al villaggio chiedendo aiuto, dicendo di esser stato imprigionato da un mostro e che questo ora aveva in ostaggio l’amata figlia. L’artista ovviamente viene deriso e preso per pazzo per aver rivelato di aver visto la Bestia. Gaston coglie comunque la palla al balzo organizzando un esercito di uomini per la liberazione della giovane e l’uccisione della bestia.

D’altro canto, Belle nel palazzo scopre un nuovo mondo. Un mondo fatto di piccoli oggetti parlanti, atmosfere magiche e amici fidati che comunque non proferiscono parola riguardo all’incantesimo. La Bestia, inizialmente bruta e scortese, riesce man mano ad alleggerirsi il cuore dal peso della rabbia. Tutto questo grazie all’aiuto di Frou Frou, il cane ora nelle sembianze di un poggiapiedi, Lumière, il maître del castello trasformato in candelabro e la sua amata Spolverina passata da cameriera ad un vero e proprio spolverino, Maestro Cadenza, il pianista mutato in un pianoforte, Madame Guardaroba, lirica ed esperta di moda passata appunto ad un guardaroba, Tockins, il colto maggiordomo trasformato in un pendolo, Mrs. Bric, la signora a capo della cucina trasformata in una teiera e il figlio Chicco diventato una tazzina.

Il merito va soprattutto al buon cuore della ragazza che puro e generoso riesce a guardare oltre le apparenze scoprendo un principe dolce, attento e premuroso. Tra i due nasce una certa complicità che crea un clima sereno all’interno della fortezza e di tutti i suoi abitanti. Emozionante la scena della biblioteca ( far simile ad una maestosa casa del libro situata in Austria) che la Bestia decide di condividere con Belle. Non da meno, il momento del gran ballo con una sognate musica di sottofondo che non può che suscitare una certa commozione.

Il racconto continua con un susseguirsi di eventi. La Bestia che permette a Belle di vedere attraverso lo specchio la vita del padre. La giovane che apprende il dolore dell’anziano uomo che viene preso per pazzo. La Bestia che la lascia andare e la protegge dall’attacco del solito branco di lupi che si trova nelle vicinanze.

Il tutto per arrivare alla scena finale in cui è racchiuso il senso di ogni cosa e la morale che la Walt Disney desiderava arrivasse. Il castello ormai rassegnato all’abbandono della giovane subisce un violento attacco dall’esercito capeggiato da Gaston. Gli abitanti cercano di proteggere il più possibile il loro regno organizzando un perfetto gioco di squadra. La Bestia però viene ferita e l’ultimo petalo sta per cadere.

Colpo di scena: finalmente arriva Belle che si adagia sul corpo sanguinante del mostro fino al momento in cui cade l’ultima rosa e la Bestia rimane apparentemente senza vita. Le lacrime e l’amore di Belle, però, trasformano il drammatico momento in una festa senza precedenti. Il padrone riprende le sue sembianze di affascinante principe (questa volta dal cuore buono) e assieme a lui ogni oggetto della casa prende vita.

 

 

 

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