Claudio Lolli: poesia o musica?

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Un album o un libro? Una raccolta di musica o poesia? Cantautore o poeta? Questi i dubbi che dovrebbero attanagliare chi decide di scrivere o di parlare di Claudio Lolli e della sua ultima uscita musicale: Il grande freddo.

Vincitore dell’ultimo premio Tenco, Claudio Lolli torna alla ribalta dopo l’ultimo disco pubblicato nel 2009; e torna in auge con un album finanziato dal crowdfunding e pubblicato da un’etichetta indipendente: La Tempesta Dischi. L’album Il Grande Freddo si presenta come una raccolta di testi, nove tracks per l’esattezza, e musiche quasi completamente scritte e pensate da Claudio Lolli stesso, che potete trovare sulle principali piattaforme di streaming musicale online.

C’è chi afferma che Claudio Lolli sia stato cinematografico nel pensare questo album; quanto è però poesia in musica? Ascoltando le tracce de Il Grande Freddo si può benissimo percepire infatti come i testi e la musica possano essere separati l’un l’altra, lasciando intatta l’integrità di entrambi. Nella traccia Raggio di Sole, l’ultima che incontrerete nel viaggio di questo album, troverete infatti nei 5 minuti e più di registrazione, un alternato tra parole e musica, che si avvicinano molto più ad una recitazione poetica che al canto. La voce, inizialmente sostituita dal suono melodico di una tromba, che accompagna l’ascoltatore sul pentagramma di questa traccia, si muove infatti slegata dalla musica, che mette solo in risalto le parole pronunciate da Claudio Lolli.

L’ascolto quindi de Il grande freddo si rivela una vera esperienza quasi multi sensoriale. Le musiche e i testi delle canzoni infatti sono in grado di farti percepire odori, colori, luci: altre volte il soffio del vento freddo che si scontra su una finestra; a volte viene evocata la durezza di un tocco di pane. Probabilmente è in questi momenti che si denota quando è nato questo album. Infatti secondo quanto dichiarato da Claudio Lolli: “A Bologna le decisioni si prendono in osteria. Oppure: le idee vengono in osteria. Così una sera qualunque ci trovammo di fronte ad uno di questi tavoli lunghi e grezzi a chiacchierare di calcio. Fuori nevicava, faceva freddo, era giovedì.”

Vi lascio ora scoprire il vincitore del premio Tenco di quest’anno in autonomia. Se volete prendere un consiglio però, prendete le vostre cuffie, o il vostro amplificatore, o quello che vi piace; un bicchiere di buon vino; e sedetevi guardando le colline toscane. Se si potesse infatti dare un luogo ad un album: questo è stato pensato in osteria e va ascoltato al tramonto.

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