I Management Del Dolore Post-operatorio e il loro “Incubo Stupendo”

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Un nome importante della scena indie italiana torna a far parlare (e a parlare) di sé. I Management Del Dolore Post-operatorio, megli noti tra i laconici come i MaDe DoPo, sono prossimi a lanciare il loro nuovo album, Un incubo stupendo, pubblicato dalla Tempesta Dischi. Sarà disponibile dal 10 Marzo di quest’anno.

Quarto album in studio ufficiale per il duo abruzzese composto da Luca Romagnoli e Marco Di Nardo, esponenti oramai affermati di un tipo di sound che taluni definiscono “post-punk”, altri “hard pop”, altri ancora “dance-punk”. Indecisione diffusa che attesta le difficoltà (e forse l’inutilità) nel dover a tutti i costi circoscrivere una band, manifestazione visibile di progetti dalle mille sfaccettature e aspirazioni differenti, all’interno di un preciso genere; impresa che troppo spesso porta all’invenzione di etichette piuttosto macchinose e poco funzionali. I Management, nonostante l’ancor breve carriera (il primo album ufficiale, Auff!, è del 2012), hanno saputo dimostrare di essere irriducibili ad una band post-punk. A canzoni che sembrano conseguenze di un massiccio ascolto dei Sonic Youth se ne affiancano alcune dalle sonorità più folk, che sembrano scimmiottare il cantautorato italiano (“Se ti sfigurassero con l’acido” non può essere un’allusione solo inconsapevole a “Se ti tagliassero a pezzetti” di De André), come altre che potrebbero benissimo fare parte del repertorio degli Zen Circus, con cui tra l’altro hanno condiviso il palco in passato.

Una band eclettica che non smette mai di stupire, nel bene e nel male, grazie alla sua capacità di combinare gli sfoghi di rabbia più grezzi e volgari con capacità di celebrazione poetica del quotidiano e dell’esistenza. Il tutto permeato da un’ironia pungente, mezzo provocatorio che il duo sa utilizzare piuttosto bene. In effetti, i due ragazzi di Lanciano hanno sempre avuto un debole per le provocazioni, e non solo scritte. Accanto alle consuete critiche alla società odierna e alle contraddizioni del neoliberismo (“Oggi chi sono”), possono infatti vantare nel loro curriculum vitae performance dal vivo dissacratorie, tali da guadagnarsi clamorose censure e interruzioni. Basti pensare all’esibizione del 2013 sul palco del Primo Maggio a Roma, quando Romagnoli mostrò un preservativo al pubblico e alle telecamere, atteggiandosi a mo’ di sacerdote intento nel rito dell’eucarestia; il live fu bruscamente interrotto poco dopo allorché Romagnoli, non contento, si abbassò i pantaloni. Cosa che avrebbe probabilmente reso fiero il buon Jim Morrison, ma che scandalizzò un numero piuttosto soddisfacente di persone e fu motivo di accesi dibattiti morali.

Al di là degli scandali i Management hanno molto da dire (e cantare). Lo “stupendo incubo” che ci vogliono raccontare è stato anticipato da due singoli interessanti, Naufragando e la title-track. Romagnoli e Di Nardo, affiancati in studio dalla band IMURI, sembrano aver raggiunto una maturità compositiva, sia nel sound che nei testi, che potrebbe presto portarli ad essere annoverati tra le grandi rock-band italiane. L’album in uscita, come gli ultimi due, è stato curato da Michele Fusaroli, tecnico del suono affermato che ha collaborato con nomi del calibro di Zen Circus, Giorgio Canali e i Rossofuoco, Tre Allegri Ragazzi Morti e, rullo di tamburi, Violent Femmes.

Premesse promettenti per Un incubo stupendo, che ha le carte in regola per rivelarsi uno dei lavori italiani migliori di questo inizio 2017. Sicuramente il ritorno in campo dei MaDe DoPo non passerà inosservato, data la sempreverde capacità degli autori (soprattutto di Romagnoli) di attrarre l’attenzione in ogni evento e circostanza.

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