martedì, Aprile 16, 2024

Crimine in diretta nei social network. Altro caso a Phuket.

Dopo Cleveland, ecco un altro caso di violenza in diretta sui social.

Un uomo impicca la figlia in diretta su Facebook e si toglie la vita.

I video vengono visti da almeno 370mila persone.

Succede a Phuket, Thailandia.

L’uomo ha filmato minuto per minuto i momenti in cui ha impiccato la figlioletta di undici mesi e ha pubblicato quei due video dell’orrore su Facebook.

L’atto criminale diventa uno spettacolo trasparente, aperto a tutti, viene condiviso, diventa una “moneta relazionale”, crea flusso, interazione all’interno dei social.

Siamo di fronte ad una seria necessità “patologica” di visibilità e potere che viene raggiunta sfruttando la natura interattiva dei nuovi media.

Un percorso di micro-celebrità deviante e criminale a tutti gli effetti che non è sempre il risultato di presenza di psicopatologie nell’individuo, ma più che altro la conseguenza di una scarsa conoscenza delle dinamiche relazionali ed emotive nell’ambiente digitale, di un bassissimo livello di alfabetizzazione digitale, di formazione di subculture devianti-virtuali .

Emerge, ora più che mai, la necessità di educarsi ai media e attraverso i media, prima che il “postare” la morte, si trasformi in una pratica mediale “normale” della quotidianità.

Nei due filmati pubblicati su Facebook si vede l’uomo legare una corda al collo della figlia che viene poi gettata dal tetto di un edificio di Phuket.

Il suicidio dell’uomo è avvenuto dopo e non è stato mostrato sul social network, ma il corpo è stato trovato vicino a quello della figlia. “Era paranoico – ha affermato il portavoce della polizia – temeva che la moglie lo lasciasse e non lo amasse”.

I video intanto, sono rimasti online per 24 ore.

 

 

Giacomo Buoncompagni
Giacomo Buoncompagni
Buoncompagni Giacomo. Aspirante giornalista scientifico. Laureato e specializzato in comunicazione pubblica e scienze sociali -criminologiche. Collaboratore di Cattedra presso l'Università di Macerata. Presidente provinciale Aiart Macerata. E' autore di "Comunicazione criminologica" e "Analisi comunicazionale forense" (2017)

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