venerdì, Marzo 29, 2024

Concerto sinfonico corale diretto da Luigi piovano

Venerdì 8 Giugno, prima delle due serate, si replica sabato 9 Giugno, del Concerto sinfonico-corale diretto da Luigi Piovano al Teatro Massimo Bellini di Catania con Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini e Gea Garatti Ansini, maestra del coro.

Lunga ovazione a fine concerto per il direttore d’orchestra, Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di S. Cecilia e che dal 2002 si dedica anche alla direzione d’orchestra.

Luigi Piovano ha, infatti, tirato fuori una grande forza espressiva e non si è risparmiato per quanto riguarda energia e irruenza nell’interpretare le poetiche di Brahms, Webern e Schumann riuscendo così a portare l’orchestra e il coro a livelli di grande maestria esecutiva, che appartengono all’orchestra e al coro del Massimo di Catania e che hanno ricevuto i complimenti di Piovano.

Piovano ha introdotto la serata parlando di Brahms e Webern e del romanzo epistolare di Holderlin Hyperion, dal quale prende le mosse Brahms con il Canto del destino in questione. Ha anche letto e spiegato una pagina poetica di Holderlin. Piovano sottolinea come Brahms chiuda con una visione di speranza il passionale Canto del destino e non con la caduta tragica verso l’ignoto di Holderlin, con un luminoso do maggiore, e dopo questa luce di speranza Luigi Piovano dirige la più cerebrale Passacaglia di Webern, che celebra come gli altri compositori tedeschi il romanticismo per sfiorare il decadentismo viennese. Seguirà una pausa dopo Webern con un’introduzione a Schumann e l’esecuzione della sinfonia di Schumann. Piovano ricorda al pubblico del Bellini il compleanno dell’autore dell’ultima sinfonia, Schumann per l’appunto, che nacque l’8 giugno 1810.

La sinfonia in questione di Schumann ha una struttura ciclica con l’intensità tipica del romanticismo che celebra la serata diretta da Piovano. Tale struttura ciclica della sinfonia di Schumann chiude in maniera eccellente la serata e come con una bellissima sintesi dell’Hyperion di Holderlin da cui trae spunto Brahms. Quindi il rapporto col passato, coi miti dell’antica Grecia e quello più recente di una Germania politicamente frantumata e l’anelito all’armonia del divino che sono la filosofia dell’Hyperion e lo stesso mondo greco che ha una visione ciclica della vita.

Serata emozionante scandita dall’importanza dei violoncelli, violini, clarinetti, viole, flauti, trombe e timpani e da un direttore d’orchestra che fa emergere i vari suoni per poi ricondurli all’unità, all’Uno, che è il divino.

Un grande direttore in un grande teatro.

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