venerdì, Marzo 29, 2024

Caos strisce blu, saranno i comuni a stabilire le sanzioni

“Per le zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del Comune”. E’ la decisione presa al termine della riunione tra il ministro dei Trasporti, Lupi, dell’Interno Alfano e il presidente Anci, Piero Fassino. In presenza di un regolamento comunale ci sarà la multa, altrimenti si pagherà la differenza.

La multa per chi parcheggia nelle zone a strisce blu oltre il tempo per il quale si è pagato può quindi essere fatta, ma solo se i comuni hanno adottato una “specifica previsione”. E’ questo l’esito dell’incontro al Viminale con i ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, Angelino Alfano e Maurizio Lupi, ed il sindaco di Torino, Piero Fassino, quale presidente dell’Anci.

Fassino e Lupi sono arrivati alla riunione dopo aver ribadito in giornata le proprie posizioni in vista dell’incontro; per il sindaco, l’incontro sarebbe dovuto servire a cercare “un punto di sintesi”, e quindi “mi auguro che Lupi non venga lì solo per ripetere una cosa che non è concretamente gestibile”. Per il ministro, posto che “il principio generale è che i cittadini rispettano le leggi e anche gli amministratori devono farlo e non possono interpretarle”, il punto fermo è che “le multe non possono essere usate come tassazione indiretta sulla pelle dei cittadini”.

Il chiarimento auspicato da entrambi èarrivato in serata, nella forma di una nota del ministero dei trasporti, in cui si precisa che “per le zone a strisce blu, laddove la sosta si protragga oltre il temine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del Comune”. Questo perché “si è convenuto che la regolamentazione della sosta è competenza dei Comuni che ne definiscono le modalità con proprio atto deliberativo”.

Nell’incontro è stato affrontato anche il tema “dei dissuasori di velocità”, comunemente definiti autovelobox, precisando che “appare evidente che possano essere installati e operativi soltanto dissuasori dotati di effettivi dispositivi di controllo”.

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