Secondo una stima del 2016 più di otto milioni di persone nel mondo sono nate con la fecondazione assistita
Il primo successo della fecondazione assistita risale al 10 novembre 1977. Il 25 luglio 1978 nasceva nel Regno Unito Louise Brown, la prima bambina “in provetta”.
Cos’è la fecondazione assistita
E’ una fecondazione con inseminazione artificiale, che può essere: intrauterina (IUI), intraperitoneale (IPI), tubarica. La procedura consiste nell’inserire con un catetere il liquido spermatico direttamente nella sede prescelta, per favorire una fecondazione spontanea. La FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento nell’utero), in continua evoluzione, ad oggi è la tecnica più utilizzata e consente un maggior successo(25-50%). Il trattamento prevede il prelievo degli ovociti della donna, la loro fertilizzazione in laboratorio con gli spermatozoi del partner e il trasferimento nell’utero, dopo circa 3/ 6 giorni dopo che gli embrioni si sono sviluppati. La FIVET, inoltre, consente una diagnosi preimpianto.
In Italia e altrove
Nell’ultima relazione della Ministra della Salute si evince che in Italia sono in aumento le coppie che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita e si è passati da poco più di 74mila nel 2015 a circa 77.500 nel 2016. Nel 2016, i bambini nati grazie a tutte le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono stati 13.582, contro i 12.836 del 2015. In più vi è un aumento delle donne con più di 40 anni che accedono alla fecondazione assistita: nel 2005 erano il 20,7%, mentre nel 2016 la percentuale sale al 35,2%.
Nonostante gli accordi internazionali crescenti, la strada dell’adozione è sempre suddivisa in 7 step:
- La dichiarazione di disponibilità
- L’indagine dei servizi territoriali
- Il decreto di idoneità
- Inizia la ricerca
- L’ “incontro” all’estero
- Il rientro in Italia
- La conclusione
Ma molte coppie nonostantedichiarate idonee, non riescono ad arrivare all’adozione.
Nel Regno Unito per far fronte al problema sono state finanziati 90 milioni di sterline nel Fondo di sostegno all’adozione. Contemporaneamente nascono agenzie regionali per l’adozione per migliorare il tempo necessario al bambino per andare a vivere con la sua nuova famiglia. Tutto, mentre in Italia se ne discute ancora e ancora.