giovedì, Aprile 25, 2024

A Daytona Van Der Zande si prende la pole position nelle qualifiche

Anche se la gara vera, quella della durata di ben 24 ore, si svolgerà domenica 28 gennaio, il fine settimana americano è iniziato con un venerdì pieno di eventi e soprattutto con le qualifiche che hanno permesso di formare la griglia di partenza.
La 24 Ore di Daytona, che ufficialmente è denominata Rolex 24 at Daytona, è una corsa che si disputa dal 1966 a Daytona Beach in Florida e che prende spunto dalla 24 ore di Les Mans. In America la 24 at Daytona, in cui si gareggia su vetture sport-prototipo e Gran Turismo, ha un enorme successo.
Come ogni anno si svolge nell’ultima settimana di gennaio e inizia con una sessione di prove libere e una intensa e emozionante qualifica.
Se le prove hanno visto sorridere Helio Castroneves, su Penske, le qualifiche si sono ribaltate beffando il pilota all’ultimo giro. Il pilota brasiliano sembrava il favorito per una partenza in prima posizione e infatti si portato in testa alla competizione con un tempo di 1’36″090.
La Wayne Taylor Racing, già vincitrice della scorsa edizione della lunghissima sfida di Daytona, è riuscita a strappare il miglior crono con appena 7 millesimi di vantaggio. Alla guida della Cadillac DPI, il pilota olandese Van Der Zande, che partirà quindi in Pole Position.
Al terzo posto, con la prima delle vetture del team Action Express, si è classificato Filipe Albuquerque insieme a Joao Barbosa e Christian Fittipaldi.
L’inizio delle prove necessarie per la lunga gara di domenica è però iniziato ben tre settimane fa con i giri di tracciato obbligatori per i prototipi. Venerdì 5 gennaio era infatti  già sceso in pista il più atteso tra i piloti, a bordo della sua Ligier JS P217 con il numero 23: Fernando Alonso.
Il due volte campione del mondo di Formula Uno spagnolo è tra i piloti che correranno per United Autosports. Insieme a lui erano già scesi in pista anche altri tra i nomi attesissimi come Lando Norris, giovanissimo campione e terzo pilota McLaren e Phil Hanson.
La vera star però, si sa, rimane Alonso: un pilota tanto titolato e ancora impegnato nel panorama della Formula Uno che prende il via verso categorie automobilistiche completamente diverse non è certo una cosa comune. Ma allo spagnolo, che quest’anno ha anche gareggiato la 500 miglia di Indianapolis, sembra piacere uscire dalla sua comfort zone e prendersi qualche rischio in più.
Questo venerdì di qualifiche non è stato però per niente facile per lui, che ha portato a casa un crono di 1’37”008, a 925 millesimi dal migliore delle macchine dello stesso team, Van der Zande. Solo un tredicesimo tempo per lo spericolato campione spagnolo, che continua a promette una gara carica di competizione ed emozioni.
Se è vero che il nome di Alonso spicca su quello di tutti gli altri non bisogna dimenticare che quest’anno la 24 ore di Daytona sembra essere un vero e proprio palcoscenico di stelle del mondo dei motori: oltre a Norris e Hanson troviamo anche Lance Stroll, pilota di casa Williams che correrà con il team ORECA-Gibson 07 fondato dall’attore Jacky Chan, Kevin Magnussen che correrà accanto al padre Jan, Bruno Senna e Paul Di Resta.
Il pilota di Formula 1 Lance Stroll non è però sceso in pista durante le qualifiche: a girare con l’Oreca di DCR Jota è stato Robin Frijns con un ottimo sesto tempo assoluto.
Ora tutta l’attenzione puntata all’inizio della gara, alle ore 20.40 italiane, visibile in streaming su IMSA.com e RadioLeMans.com. Una sfida che verterà sulla strategia di gara, l’attenzione dei piloti ma soprattutto l’attenzione delle scuderie. Gestire una competizione così lunga non è certo facile ma il divertimento dentro e fuori dai paddock è tantissimo e il coinvolgimento mediatico, anche per la presenza di Fernando Alonso, non è mai stato così alto.

Giulia Toninelli
Giulia Toninelli
Classe 1997, da sempre con il naso su qualsiasi cosa possa assomigliare a un libro. Si divide tra il sogno di diventare scrittrice e quello di essere giornalista motorsportiva. Nel mezzo lavora e studia a Milano, guarda tanti film e va a un po' troppi concerti.

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