Hanno esordito sulla scena musicale tre anni fa, ma il loro primo album ufficiale, dal titolo Sprovveduta, è stato pubblicato nel 2016, per la label torinese Inri. Loro sono i Mexico86, un gruppo musicale campano formato da 5 ragazzi: Vincenzo Toscano (voce e basso), Girolamo Claudio Caruso (batteria), Pietro Toscano (chitarre e cori), Luigi Pesce (chitarre), Giuseppe Caliendo (tastiere) e Francesco Gallucci (tromba). Vengono dalla zona nord di Napoli, precisamente da Cicciano, dove ormai da anni si cavalca l’onda dell’entusiasmo per la new wave di giovani artisti e gruppi musicali e dove ormai da tempo i Mexico86 sono considerati la next big thing partenopea, anche se si distaccano parzialmente da quello che è lo stile classico della musica campana, seppur senza disprezzarla.
L’idea della band è nata quasi per caso; i cinque amici rispolverarono i rispettivi strumenti, cominciarono a suonare qualcosa, quasi per divertimento, e pian piano nacquero i Mexico86. Sono accomunati dalla passione per il calcio, come si può intendere anche dal nome della band, che è un riferimento, tra le tante cose, ai Mondiali di calcio giocati in Messico nel 1986. La loro prima fatica si presenta come un album fresco e variegato, influenzato da contaminazioni che vanno dall’indie allo ska, dal country folk al più classico pop, anche se non amano etichettarsi dal punto di vista del genere musicale. La voce fresca e giovanile di Vincenzo Toscano e i testi ironici e pungenti nonchè attuali e spesso provocatori, fanno tutto il resto. Il disco è composto da 9 tracce e la title track Sprovveduta è una trascinante ballata folk, dai ritmi alti e dal testo che nasconde un concept che si ripete un po’ per tutto l’album.
Ecco l’intervista ai Mexico86:
Siete 6 amici di vecchia data. Come, quando e a chi di voi è venuta l’idea di formare una band?
L’idea ci è venuta quando Pietro [Toscano, chitarra] ha comprato una chitarra nuova e ha montato 2-3 riff. Vincenzo [Toscano, voce] e Giuseppe [Caliendo, tastiera] hanno rispolverato basso e tastiere e così sono nati i Mexico86.
Tra le altre cose, voi siete appassionati di calcio. Il nome del gruppo è un ovvio riferimento ai Mondiali 1986 giocati in Messico. Come mai questo particolare legame a quel Mondiale?
I riferimenti sono tanti: i Bar Mexico, che a Napoli spopolano, “mexico86”, grandissimo videogame di quando eravamo piccoli. E poi come non ricordare i 2 goal più belli di tutti i tempi realizzati nel mondiale di Mexico86?
In quasi ogni pezzo lasciate ampio spazio agli assoli degli strumentisti. È una scelta mirata? Date alla parte strumentale la stessa identica importanza alla parte prettamente vocale?
Di solito cerchiamo di creare tramite riff di tastiere, trombe e chitarre le giuste atmosfere che rispecchiano i testi, ma non ci soffermiamo molto su quanto sia più importante una parte rispetto ad un’altra.
Il genere musicale del disco è ricco di contaminazioni e appare eterogeneo. Definireste il vostro lavoro principalmente country-folk, ska, indie o semplicemente pop alternativo?
È vero, il disco non è omogeneo, anche perché rispecchia la vita di tutti i giorni, e la nostra non è mai stata monotona! È stato realizzato mentre ci divertivamo, nessun pezzo è stato mai pensato e fatto a tavolino. Come genere non ci piace essere etichettati, anche perché poi si andrebbe a battere sempre sullo stesso punto e col passare del tempo andrebbe ad appiattirsi tutto; la nostra libertà creativa potrebbe avere i minuti contati!
Il filo conduttore delle tracce è il concetto espresso in Sprovveduta, cioè della spensieratezza che svanisce e sparisce col passare degli anni, tant’è che l’intero album prende questo nome. Ma cosa succede in Divertente, dove canti “io me ne sbatto e guardo dritto avanti, un giorno troverò il modo per restare in piedi; non mi diverto più a rovistare nelle mie paure”?
Diciamo che in Divertente si gioca molto sul sarcasmo, questa frase infatti non ha nulla di divertente. Oltre a rincorrere la spensieratezza, in “divertente”, si fa un’analisi su quanto diventa morbosa la vita di coppia quando gli stimoli finiscono e restano solamente le cicatrici che ti accompagneranno per sempre.
Sprovveduta è uscito nel 2016. State lavorando ad un nuovo progetto, che vedrà, la luce il prossimo anno?
Sì, stiamo lavorando ad un nuovo disco che uscirà a Marzo con l’etichetta INRI di Torino. Davvero non vediamo l’ora, anche perché suonare i nuovi pezzi dal vivo in giro per l’italia sarà davvero emozionante!